Trivelli Giuseppe. Torinese, nato di agiata famiglia, fu talmente acceso del teatro, che ad esso diè tutta la sua vita, recitando prima, poi▶ diventando subito un capocomico de' più pregiati. Morì in un ospedale di alienati a Torino il 1865. Ernesto Rossi che lo ebbe socio il 1863, l’anno in cui si cominciò a manifestare l’indebolimento cerebrale, lasciò scritto di lui : « Il Trivelli nacque da una agiata famiglia torinese : era uomo abbastanza istruito : rappresentò le parti di brillante, e se non lo si potè dire un bell’originale di artista, fu una buona copia di Bellotti-Bon. Sacrificò quasi tutto il suo patrimonio in speculazioni drammatiche, facendo sempre il capocomico. La sua fine giustificò la causa del cattivo esito delle sue speculazioni. Aveva sposato la signora Pompili – che restò ◀poi quattr' anni con Ernesto Rossi prima attrice di qualche pregio – figlia del secondo marito della signora Botteghini sunnominata. Fu marito esemplare, amoroso in famiglia, onesto con tutti : – Sentii vivo dolore per il suo abbandono e più tardi per la sua morte. »
(1897)
I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia
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