(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »

Rotti Carlo, veneto, entrò nell’arte poco avanti il 1800, e recitò alcun tempo le parti d’amoroso. A trent’anni ebbe un vivo alterco a Trieste con un tale che lo percosse pubblicamente. Il Rotti pensò di vendicar vilmente l’offesa ; e appostatosi di notte sotto un ponte della città, sulla strada che conduceva all’anfiteatro Mauroner, al momento in cui l’offensore passava, gli scaricò in pieno petto un’archibugiata, che lo ferì ma non uccise : e fu gran ventura per l’assassino, che fu condannato a soli sei anni di lavori forzati. Scontata la pena, rientrò nell’arte ; ma non vi fece più che le ultime parti, anche perchè obbligato dalla lunga consuetudine della catena a trascinarsi dietro la gamba sinistra. Nel 1820, eccolo palesarsi autore drammatico col noto lavoro Bianca e Fernando, ch'ebbe successo clamoroso, e al quale tenner dietro I due sergenti, tuttora vivi nel repertorio popolare, Il carcere d’Ildegonda, Boemondo d’Altemburgo, e altri. Ma non mostrando egli nella vita alcuna traccia d’ingegno, e non essendo al Domeniconi riuscito di fargli cambiare un finale d’atto, molti ne inferirono che non foss’egli autore di que' drammi, ma sì un suo defunto compagno di catena. Il Rotti morì a Venezia del 1840.