Sperindi, di Venezia. Era in Baviera con un Alessandro di Polonia il 1567, e il 10 agosto fecero assieme istanza al Consiglio di potere per▶ quattro giorni mostrar dovunque le loro doti artistiche con salti e commedie, e prendere in compenso del danaro, poichè mancando il nutrimento, troppo con tali fatiche ne veniva l’indebolimento del corpo. Noi sappiam già che i comici d’allora, abbracciando le varie arti, eran detti or suonatori, or commedianti ; e scorrendo il bello studio del Trautmann, troviamo in un libro di spese (1549) del Contabile di Nœrdlingen, antica città libera, che a cinque commedianti veneziani, i quali si fecer rappresentare a S. M. Imperiale da Antonio di Bolzano, loro interprete, fu pagato un fiorino perchè potessero partire. Da Nœrdlingen passarono a Norimberga, e dal Protocollo del Comune si apprende com’essi dimandassero di poter dare una rappresentazione di una vecchia storia di Ercole, e di essere confortati di buone parole (forse un attestato ?) e favoriti di quattro fiorini ◀per▶ continuare il loro viaggio.
Con data del 10 gennajo del 1551 si permise ai commedianti italiani di dare il domani la loro rappresentazione coi ragazzi saltatori e con altri giuochi. Nel 1559 Bartolommeo di Venezia si trovava con cinque suoi compagni in Nœrdlingen, e fu pagato a ciascuno un fiorino di onorario. E altri commedianti italiani apparvero a intervalli dal 1556 al 1586 in Strassburg ; ma pur troppo, afferma il Trautmann, in questa nota dello Sperindi è la prima volta che si rileva chiaramente non essersi trattato solo di salti, ma anche di commedie.
Spolverini Pietro. « Eccellente comico nella maschera da Pantalone, il quale fu impiegato ◀per molti anni ne' Teatri di Napoli. Tornò in Lombardia da dove era partito, e ivi fece con molta lode nuovamente conoscere i suoi talenti. Passò a recitare in Sicilia, dove fu ben accolto, e dopo d’avere colà incontrata una sorte propizia, a morir venne circa il 1733. » Così Fr. Bartoli.