Tremori Vincenza. Moglie del precedente, figlia di Gabriello ed Angela Costantini, fu prima attrice di qualche pregio ; ma per▶ la figura piuttosto piccola, benchè gentile, la persuasero a passare al ruolo di serva, nel quale riuscì egregia ◀per▶ lo spirito e la spontaneità. Fra le tante poesie che le furon dedicate, il Bartoli trasceglie il seguente sonetto, parto felice (dice lui) d’un dottissimo Cavaliere Urbinate :
Recitando con applauso universale nel Teatro de' Nobili Sig. Pascolini d’Urbino il Carnevale dell’anno 1778, la virtuosa Donna Signora Vincenza Tremori ; si offre all’impareggiabil merito della medesima il presente Sonetto, allusivo alla descrizione del nodo Gordiano vivamente da lei espressa ◀per due volte nella rappresentazione del Diogene, sostenendovi la parte della Poetessa Corina.
Al Balenar vid’io di ferro audaceRetto dal braccio d’Alessandro istessoL'aggruppato Gordian nodo tenaceDue volte sull’altar sciolto, e dimesso.Il moto, il gesto, e l’espression vivaceFer sì di Donna (cui dal Ciel concessoFu gli estinti avvivar qual più le piace)Ch'io mirassi Alessandro in essa espresso.Quindi l’udj gridar, chi sei, che intornoSi ben ravvivi, e mia virtù propaghi,Attrice esperta, e la rimetti al giorno ?E l’ombra intanto io vidi i stigj laghiVarcar più lieta, e girne al bel soggiornoQuasi sull’opre sue tutta s’appaghi.