(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 343
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 343

Bendinelli Giacinto detto Valerio, nacque a Modena da Luca Bendinelli e da Francesca Sennasoni (o Scavasoni : la lettura di questo nome è alquanto incerta). Era a Roma il 1658, come da registro di forastieri (V. Bertolotti, op. cit.), nel distretto della parrocchia di S. Pietro, insieme ad Agostino Lolli, il Dottor Baloardo, che divenne poi il suo testimonio di nozze. Il Bendinelli si recò a Parigi probabilmente nel 1660 per succedere nelle parti di Primo Innamorato al Romagnesi, detto Orazio, nella Compagnia di Luigi XIV. Sposò colà una Giovanna Maria Poulain il 1°Settembre 1665, a proposito della quale il Campardon riporta un curioso e pungente aneddoto che io do qui in ristretto.

Giacinto Bendinelli, detto Valerio, comico italiano della Compagnia del Re, abitante presso Guglielmo Devil, armaiuolo, Via S. Onorato, recatosi il 5 aprile 1667 allo studio di Pietro Lemusnier, ha mosso querela contro Don Pietro Gazotti, prete modenese suo compatriotta, ch’egli conosceva da 6 anni, e in cui aveva riposta una illimitata fiducia per tutto quanto potea concernere le cose spirituali e temporali, perchè accolto in seno alla sua famiglia e ammesso alla sua tavola, ov’egli mangiava e beveva come se fosse stato di casa, spinse la sua brutalità a tal segno da fare a più riprese indegne proposizioni alla moglie del querelante Giovanna Maria Poulain ; la quale, visto come a nulla valessero nè la prudenza, nè il riserbo, nè le rampogne, nè le minaccie, si trovò costretta a narrargli il tutto. Sorpreso e stupefatto il marito per tanta audacia e tanta viltà scoperte improvvisamente in chi fin allora egli ebbe in concetto di sant’ uomo, pensò bene di affrontare il detto Gazotti e dirgli intero l’animo suo. Al che non fu il prete nè umiliato, nè confuso ; anzi tanto imbestiali contro il querelante che non solo lo minacciò di morte, ma tentò anche di mandare ad effetto il suo triste proposito, servendosi di due sicarj, due svizzeri, i quali alle sette di sera lo aspettarono, appostati presso la sua casa ; e l’insultarono, e miser mano alla spada…. alla presenza del signor Gazotti che osservava il tutto dalla bottega vicina di un merciajo. Per la qual cosa il sottoscritto si sarebbe recato all’ Ufficio del suddetto Lemusnier, coll’ intento di sporgere la presente querela : – Firmato : Io Giacinto Bendinelli, detto Valerio, comico italiano di S. M.

Dal matrimonio colla Poulain ebbe due figliuole : una, Francesca Margherita, morta a tre anni ; l’altra, Nicola Genovieffa, morta a ventisette mesi. Giacinto Bendinelli restò nella Compagnia fino al 1667, e morì il 15 marzo 1668 in via S. Nicasio, ov’egli abitava. Ecco l’atto d’inumazione, riportato dal Jal (op. cit.) :

« (Venerdì 16 marzo 1668) fu inumato il signor Giacinto Bendinelly, detto Valerio, uno dei comici di Sua Maestà, della compagnia italiana, morto in via S. Nicasio. Firmati : Tommaso Ferrary, prete italiano, Marc’Antonio Romagnesi, comico italiano (V. Allori Francesco).