Giulini Bernardo. Nome d’arte di Bartolommeo Golfi di Arezzo, nato il 1739 da illustre famiglia. Destinato alla carriera ecclesiastica, deliberò di abbracciar quella del teatro, fuggendo di casa, e assumendo un nuovo nome per sottrarsi alle ricerche dei parenti. Esordì nella▶ Compagnia di Cristoforo Merli, e, dotato di bella persona, di bella voce e di forte intelligenza riuscì ben presto un ottimo padre nobile e generico primario, disputato dalle migliori compagnie, quali della Battaglia, della Colleoni, di Andrea Bianchi. Scrisse varie opere teatrali, rimaste lungo tempo in repertorio, tra cui citiamo : Teresa e Gianfaldoni, Aver moglie è poco, ma il guidarla non è da tutti, Pare impossibile, ma tutto è vero, Giulio sordo e muto maritato a Parigi (seguito dell’Abate de l’Epée), e Balduino tiranno di Padova, tratto da un ballo ch’egli vide alla Scala di Milano nel 1803. Mortogli il padre, si restituì ◀nella città natale, ove, ad acquetar l’anima sua, volle compier la volontà dell’estinto, vestendo l’abito sacerdotale, e celebrando la prima messa del 1806.
Morì nel 1817, esempio di carità evangelica, amato e pianto da quanti lo conobbero.