Falchi Francesco. Bolognese. Fu attore di molto pregio per le parti di primo innamorato così nelle commedie scritte, come in quelle a soggetto. Il Goldoni nel Tomo IX del suo Teatro (ed. Pasquali) ha per lui un cenno di lode al proposito della parte di Giacinto nei Mercatanti che sostenne con gran plauso a Livorno. Dopo cinque anni passati al S. Angelo, entrò con la moglie nella▶ Compagnia del S. Luca, recitandovi a vicenda col Majani le nuove commedie in versi martelliani dello stesso Goldoni. Messa assieme una discreta fortuna, lasciò il teatro per darsi alla mercatura, ◀nella▶ quale, ingannato da’più scaltri di lui, perdè tutti li averi e con essi la ragione. Ristabilitosi poi, fu costretto a tornare su le scene, in cui fece come per l’addietro ottime prove, (era il maggio del 1777 al Comunale di Modena in Compagnia di Francesco Panazzi, assieme a un Antonio Falchi, forse figliuolo), sinchè avanzato in età, si ritirò ◀nella natia Bologna, ove morì l’autunno del 1780. Del valore artistico di lui dice Francesco Bartoli :
Recitava il Falchi con gran sentimento, ed esprimeva i suoi, e gli altrui concetti con ponderazione, con energia, e con la più viva naturalezza. Se questo comico avesse avuto un personale più vantaggioso, oh quanto maggiormente sarebbe stato gradito ! La sua troppo piccola statura gli fu di qualche svantaggio, nè potè nel suo carattere d’innamorato interamente brillare. Non pertanto fu meritevolmente applaudito, e fu per un comico eccellente per ogni dove considerato.
Ragù, pasticci, fricandò lasciamoal Medebacche, al Falchi, ed al Magnano,
dice Carlo Gozzi nel ditirambo pel Truffaldino Sacchi (op. cit., pag. 177) ; e in un sonetto burchiellesco (pag. 180) :
O Medebacche, o Falchi, o Maddalena, (la Marliani)Ircana, e voi, Rosaura, e voi, Magnano,venite tosto a baciarmi la mano,che a torto il Ditirambo v’avvelena.Ora, l’aver messo il Falchi in compagnia del Medebacche,della Marliani e della Bresciani dimostra chiaramente com’eglifosse tra’principali artisti della compagnia avversaria.