Prepiani Giovan Battista, veneziano, attore tragico di sommo valore. Assunse nel▶ 1838 la direzione dell’Impresa dei Fiorentini, lasciata dal Fabbrichesi, quando la R. Sopraintendenza de teatri ridusse di metà la dote di ottomila ducati annui. E l’Impresa (Prepiani, Tessari e Visetti) andò con prospere sorti fino alla quaresima del '51, ◀nel▶ qual anno il Prepiani morì per infiammazione viscerale. Molto istruito, di nobile portamento, d’intelligenza acuta, rappresentava La clemenza di Tito, il Padre in Giulietta e Romeo, il Generale nei Due Sergenti e l’Aristodemo con dignità singolarissima. Recitava di rado ; ma nelle sere in cui recitava, era un avvenimento artistico. Ebbe moglie e un figliuolo ; ma la moglie lo abbandonò, prima ch'ei si recasse a Napoli col Fabbrichesi, fuggendo con un inglese dovizioso. Pare non fosse attrice : egli certo non ne parlò mai.
L'attore Francesco Righetti ◀nel▶ citato Teatro Italiano, tesse di lui, tragico, l’elogio seguente :
Oh ! Come trovai sublime Prepiani ◀nel▶ Catone di Metastasio in cui sosteneva la parte del protagonista. Come scomparirono a'miei occhi que'difetti di pronunzia che qualche volta mi ferivano l’orecchio nella Commedia ! Come era egli nobile, e maestoso ! Tutta la dignità del Senato latino sedeva sulla sua fronte, e come ne'suoi atteggiamenti, e particolarmente nella morte, tutta la forza, e la fermezza d’un cittadino romano. Ma dove ancor più fui colpito dall’espressione, dal calore, dalla mimica di questo attore, si fu nella parte di Giuda ◀nel Giuseppe riconosciuto, mediocrissimo dramma tradotto dal francese. Il nostro Prepiani, buon attore nella tragedia, non è degli ultimi nella commedia, avvegnachè in questa renda più sensibili que'difetti d’articolazione che quasi sempre sa nascondere con arte nella tragedia.