Salvadori Enrico, nato a Pisa il 16 luglio 1848 da Francesco e da Enrichetta Donati, fu uno dei più forti primi attori giovani del nostro tempo. Messo a sette anni nell’Istituto privato del sacerdote prof. Bettini, v'insegnò, a soli diciassette anni, italiano e francese. Fece parte con onore della nuova Filodrammatica pisana, indi sì aggregò nella Compagnia Capodaglio, per un breve corso di recite a Massa-Carrara. Andò poi a sostituir l’amoroso Tollo in Compagnia Peracchi, esordendo colla parte di Maurizio nell’Adriana Lecouvreur, e di qui ebbe principio la sua vita di artista, nella quale s’ebbe comuni gli onori, e ahimè comune la sorte ultima con Giovanni Ceresa. Il 2 gennajo del '79 si manifestarono i primi sintomi del male, poco avvertiti, che doveva poi condurlo al sepolcro. S'era al Manzoni di Milano. Il Reinach lo sostituì nel▶ Fabrizio de'Borghesi di Pontarcy. Il 25 la malattia si mostrò apertamente, e il 7 febbrajo era già ritirato dalle scene per paralisi progressiva, della quale morì il 4 febbrajo 1886 ◀nel▶ manicomio di Fregionara, e fu sepolto il 6 ◀nel▶ cimitero di Lucca.

Enrico Salvadori fu amoroso ◀nel▶ vero senso della parola. Il periodo migliore della sua vita artistica è quello, in cui egli si trovò sotto l’occhio e la mente di Bellotti-Bon a fianco di Adelaide Tessero. Egli era veramente il primo attore della Compagnia, ma primo attore che recitava il Fernando della Partita a Scacchi. Di aspetto piacevolissimo, di persona elegantissimo, di voce carezzevole, ricco d’intelligenza, studioso, era il diletto di ogni pubblico. Forse i disordini, forse le fatiche dovevano spegnere lentamente, lentamente quell’anima piena d’ardore e di passione, distruggere quel cervello sì forte a briciolo a briciolo ! Salvadori e Ceresa. Due giovani forze possenti, le più possenti forse del lor tempo, grandi nell’interpretazione di medesimi tipi, come, a esempio, del Raffaello di Marenco, del Signor Alfonso di Dumas, e prostrate a un tratto ◀nel più terribile modo, con la ironia della serbata vita bestiale, col dono maledetto di un’agonia crescente di anni e anni !!!!…