(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 528
/ 174
(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 528

Brunorini Antonio. Figlio di Antonio Frangini, gioielliere veneziano, morto il ’49 sulle barricate della (Momola) Guardia Nazionale. Sposatasi la vedova, dopo tre anni, a un Brunorini di Verona, fornitore di viveri militari, il bimbo Antonio, per desiderio del padrigno, ne assunse il nome. Da lui educato e iniziato a severi studi, compì il terzo corso reale a Verona, dopo il quale si recò per due anni a Padova a studiarvi avvocatura. Adescato dall’arte drammatica, soggiacque al suo fascino, e fuggì con la Compagnia Rosaspina-Bonivento, senza paga, mantenuto e non vestito. Vani furon gli sforzi della famiglia per ricondurlo a sè…. la quale anche tentò di lasciarlo privo del necessario per mostrargli più ardua e fosca la via dell’arte. Volenteroso, appassionato, riuscì a occupar, dopo non lungo noviziato, il posto di brillante assoluto, che tenne con costante favore del pubblico, passando dalla Compagnia di Michele Ferrante a quelle di Alessandro Monti, di Angelo Diligenti, di Luigi Monti, e di altri, e diventando poi capocomico, or solo, ora in società.

Una singolarità del Brunorini che assai gli giovò nell’arte, è l’essere stato un suonator di flauto di non comune perizia ; tale che fu dal celebre Briccialdi esortato, in vano, a lasciar le scene per darsi alla professione di concertista. E concerti diede acclamatissimo a Venezia e a Verona ; e dalla filarmonica di Verona ebbe diploma di professore, e più volte fu ed è tuttavia dal pubblico applaudito come attor comico e come flautista.

Buccellati Luigi. Milanese, lasciò a mezzo gli studi legali per fuggir di casa e andare ad abbracciar l’arte comica, rifugiandosi, perchè ricercato da’ suoi, a Riverzaro prima, in quel di Piacenza, poi a Bettola sulle montagne, in Compagnia Mazzeranghi, composta di tre donne, quattro uomini e un bimbo, in cui la prima donna sosteneva la parte di Paolo nella Francesca da Rimini e quella di Roberto nei Due Sergenti, diventando Sofia al secondo atto e ritornando Roberto al terzo.

Da Bettola richiamato a casa si rimise agli studi, i quali abbandonò di bel nuovo, appena uscito di tutela. Entrò in Compagnia Brunorini, poi, sposatosi alla Rossi, in quelle di Lazzeri, Tessero e Bertini, Luigi Monti, Andrea Maggi, sostenendovi le parti di primo attore giovine. Fu anche primo attore e direttore, ora in società con Brunorini, or solo, or pagato e con Fantechi e con la Diligenti-Marquez.

Negli elenchi dell’anno comico ’96-’97 egli figura come direttore e primo attore in Compagnia delle sorelle De Ogna. Artista garbato e colto egli scrisse anche poesie delle quali alcune furon pubblicate a Piacenza in un volume col titolo di Ore solitarie.