(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 944
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 944

Friderici Camillo. Fr. Bartoli ha per questo artista, ch’egli chiama il più virtuoso comico, che abbia in oggi (1782) l’arte nostra, un vero inno di lode. Grande nel recitare qualsivoglia parte, così premeditata, come all’improvviso, grande nel poetare, irreprensibile nei costumi, filosofo per eccellenza. Nato a Torino da civile famiglia, fu costretto dall’avversa fortuna a recarsi in Lombardia, ove consumato tutto quanto gli restava ancora, si unì a una compagnia di guitti, recitando le parti d’innamorato con felice riuscita, se bene non avesse avuto dalla natura requisiti necessari a un artista. Fu con Gnochis (Alessandro Alborghetti), col quale fe’ non pochi progressi ; e passò poi con Pietro Ferrari il 1776. Scrisse l’Ero e Leandro, tragedia inedita, e quella già alle stampe de’Voltureni. Del dramma in versi e in un solo atto : Cefalo, pubblicato a Cremona, il Bartoli riferisce la terza e quarta scena non migliori, nè peggiori di tante altre del genere.

Il Friderici, che a detta del Bartoli par fosse colle donne un Cavaliere di Ripafratta, finì col restare avviluppato ne’lacci della vedova Bazzigotti (V.) ch’egli poi sposò.