Gabbrielli Giovanni. Di lui dice il Quadrio (op. cit., vol. III, P. II, p. 239) :
Giovanni Gabrielli, modestissimo e ingegnosissimo comico, detto il Sivelli, nacque intorno al 1588. Egli fu dotato di sì eccellente natura, che soleva alle volte un’intera commedia far da sè solo, rappresentando varj personaggi ; e quando soleva rappresentar qualche Donna, non usciva già adornato d’abiti femminili ; ma faceva dentro la scena la voce femminile agli spettatori sentire, con ammirazione, e diletto non ordinario. Però nel 1633, quarantesimo quinto dell’età sua, ne fu stampato a suo onore il ritratto, che fu inciso da Agostino Caracci ; e sotto all’immagine vi furono impresse queste parole : Solus instar omnium ; volendo dire ch’egli valeva per un’intera compagnia di comici.
E il Bartoli più distesamente :
…… Saliva egli in Banco in una Piazza, raccontando novellette onestissime e graziose al Popolo, che affollato fermavasi ad ascoltarlo. Dopo recar faceva da un suo domestico un gran Valigione, dicendo di tenere ivi riposti due vasi : uno maggiore, e l’altro minore. Continuava con un ragionamento variato, e dilettevole, cavando prima dal valigione un suo figliuolino maggiore (Scappino), dicendo : eccovi il primo vaso ; e poscia estraendone altro più piccolo figliuolino (Polpetta), soggiungeva : ecco il secondo vaso. Dappoi graziosamente seguiva : Questo primo fanciullo ha bisogno di due minestrine, e questo secondo di una sola. Orsù, signori miei, pagatemi un bolognino per uno, e venite a sentire la mia commedia. Il popolo seguivalo curioso, ed egli solo recitava interamente la Commedia. Or mascherato fingevasi un Personaggio, or senza maschera altro ne rappresentava ; e nelle sue favole non introduceva visibilmente Donna alcuna, e neppure da femmina egli vestivasi, ma solo dentro la scena voleva, che la voce della Donna fosse sentita. In tal modo Sivello dava trattenimento al popolo, appagandolo con argute facezie, e co’ diversi Personaggi da lui figurati, cangiando d’abito, trasfigurandosi il volto, ed alterando la voce, secondo l’occasione, e come tornavagli più a proposito a norma di quelle scene, che nella sua testa s’aveva divisato di voler eseguire. Ognuno contento partivasi dandogli molte lodi, e tornando sovente con piacere ad udirlo.
Di lui parla con lode il Padre Ottonelli (op. cit.), e si fa menzione nelle Memorie degl’Intagliatori.
Il Cardinale Caetani, raccomandando il 12 aprile 1611 il figlio Scapino al Duca di Mantova, dice che il Siuello era suo amorevole.
Ma s’egli viveva nel 1633, come mai il Caetani scriveva l’ ’11 che il Siuello era suo amorevole ?
Nella biblioteca dell’università di Bologna è il seguente opuscolo di 7 paginette in 12°, segnato 35 nella Miscellanea 267 Tab. I, N. III, stampato In Venetia, et poi in Treuigi, appresso Angelo Righettini, m. dc. xiii, con licenza de’ Superiori :
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Maridazzo di M. Zan
Bondì bondì PedrazBondì e bon’an ZambùVolem fa sto parentadChe l’altr’ jer ve n’ ho parladIn la fiola de PedrolìIn dol fiol de BuratìE la sposa ha nom GnigniocolaEl sposo Zan FrogniocolaGnigniocola FrogniocolaToca la man alla sposaChe ’l fa allegrezza tutta Val pelosa.Che sa mo fa la sposaLa sa tester la tilaS’a vedesem quella putaMassimament quand che la butaLa spolla infra le filHoimè l’è pur zentilE la sposa ha nom GnigniocolaEl sposo Zan FrogniocolaFrogniocola GnigniocolaToca la man alla sposaChe ’l fa allegrezza tutta Val pelosa.Che sa mo far ol sposChe ’fa conza i laccezStagniati, e candelerDa valent e bon chiaperEl conza ben le lumFica ol vel in dol patumE la sposa a nom GnigniocolaEl sposo Zan FrogniocolaGnigniocola FrogniocolaToca la man alla sposaChe ’l sa allegrezza tutta Val pelosa.Feu in za vn po tutti duE tocheu vn poch la maZa che a sem in su ’l mercàConcludem sto parentàIn presenza di ZacagninaE chi lò de Zan MagagniaE la sposa ha nom GnigniocolaEl sposo Zan FrogniocolaGnigniocola FrogniocolaToca la man alla sposaChe ’l fa allegrezza tutta Val pelosa.Za che le chi lò vn NoderChe ’l se fazza una scritturaTestimonij vu BertazVù Zambo e vù PedrazFeu in za anca vu ScapìIn compagnia de BrigolìE la sposa ha nom GnigniocolaEl sposo Zan FrogniocolaFrogniocola GnigniocolaToca la man alla sposaChe ’l fa allegrezza tutta Val pelosa.Si inuidat in Val pelosaA vn grandisem mangiamentVegni via tutti al banchetChe ’l se cos vn gras porchetCon do pegor, e vn agnelE vna vaca col vedelE la sposa ha nom GnigniocolaEl sposo Zan FrogniocolaGnigniocola FrogniocolaToca la man alla sposaChe ’l fa allegrezza tutta Val pelosa.Che ’l se fazza ades un balE che ’l balla in sem el spos,Slargheu donne in tra vùE nu homen stem tra nùChe nu alter per naturaSem più gros n’ la centuraE la sposa ha nom GnigniocolaEl sposo Zan FrogniocolaGnigniocola FrogniocolaToca la man alla sposaChe ’l fa allegrezza tutta Val pelosa.
Qui comincia il Ballo
Balla le putte de Val pelosaIn t’ vn bel prà sot’ vna nosa,Balla le putte co i morusBalla la Sposa con ol Spus.Balla Tognaz con Bertolina,Balla Brighella con Franceschina,Balla le putte co i morusBalla la Sposa con ol Spus.Balla le putte de Val SuganaDodes dì la setimana,Balla le putte co i morusBalla la Sposa con ol Spus.Balla le putte del Val MocanegaIn dol ballà le fe deslanega,Balla le putte co i morusBalla la Sposa con ol Spus.Balla Zambò con donna Betta,Balla el cognià con la Brunetta,Balla le putte co i morusBalla la Sposa con ol Spus.
Testamento del Siuello in forma di Lettera
Alla molto gentil, legiadra, e bella,quella c’ hoggi il mio cor tanto desìaornata di virtù Lavinia bella.Per la presente io vi faccio saperese non porget’ al mio gran mal confortola novella vdirete ch’ io sia morto.E pria che ’l corpo mio vada sotterraa me par bene di far Testamentoper partirmi dal mondo più contento.In prima lascio a voi mia pura fedee l’honesto amor mio che tanto vale,che a vostra gran bellezza è forse eguale.Lascio quest’ occhi, e questa lingua mianel fin de’ suoi lamenti, e de’ suoi pianti,sol per esempio a i sventurati amanti.Di gennaro alli quindeci fu scrittoquesto mio chiaro, e cauto testamentofatto del mille tre con il seicento.Qui faccio fine, e bacioui la mano,humilmente di cuor io meschinello,vostro servo fidel detto il Sivello.
il fine.