Capodaglio Luigi. Nacque a Padova nel 1802. Compiuti gli studi universitari, si diede, dopo ottime prove in quella filodrammatica, alle scene, dove, dotato di prestante figura e di voce armoniosissima, riuscì artista di qualche pregio. Esordì nel 1835 qual primo amoroso nella Compagnia Petrelli e Fabrici, facendo concepir forti speranze pel suo avvenire artistico, specialmente dopo di aver recitato la parte di Ugo nella Parisina del Somma, ch’egli creò. Ma le speranze furon deluse. Luigi Capodaglio apparve nell’orizzonte dell’arte e vanì come una meteora. Alle compagnie primarie che lo accolser fidenti al suo esordire successer subito quelle secondarie, in cui si mantenne ora socio, or pagato, e or capo egli stesso, percorrendo le varie città di provincia, alle quali ammanniva, entusiasticamente applaudito, i più forti e ardui lavori del gran repertorio. Nonostante il compimento de’ suoi studi universitari, che trovo affermato in una memoria inedita del Colomberti, il Capodaglio fu notissimo per le enormi corbellerie che soleva dire, negl’inviti al pubblico, secondo l’uso del tempo.

Si vuole che nel Teatro di Treviso, la vigilia della sua beneficiata, si esprimesse innanzi al pubblico testualmente così :
Colto pubblico ed inclita guarnigione. Questa sera non avete sentito Capodaglio, perchè il mio torace, come tutti abbiamo un torace, era indisposto. Domani a sera, per mia beneficiata, sentirete Capodaglio Orosmane. Si rappresenterà : Zaira, tragedia Voltaire in 5 atti. Il teatro sarà illuminato di Reggia per rischiarare i nostri errori passati, presenti e futuri.
Morì nel 1864.
Ebbe due figli, Icilio e Tullo, datisi entrambi all’arte, in cui riusciron sufficientemente : il primo, in ispecial modo, per le parti di brillante.