(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — 1754, a dì 17 Luglio.Die16 Julii 1754. » pp. 159-160
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — 1754, a dì 17 Luglio.Die16 Julii 1754. » pp. 159-160

Angeleri Giuseppe Antonio. Nato a Milano di stimabilissima famiglia borghese. Compiuto il corso de’ suoi studi, si diede a recitare prima tra’dilettanti, poi divenne comico di professione, facendosi abbastanza onore nelle parti di innamorato. Ma pare che le galanterie dell’amore non si attagliassero all’indole sua. Infatti, pochi anni dopo, noi lo vediamo abbracciare la maschera di Brighella, nella quale fu eccellente, non tralasciando, nelle commedie premeditate, di sostenere ancora le parti serie. Di solito era affidato a lui, uomo colto, l’incarico d’invitare il pubblico alla commedia ; e anche in ciò seppe farsi apprezzare per la eleganza di modi e di parole ch’egli adoperava. Nel 1744 egli fu tradotto in carcere, accusato nientemeno di essere stato causa di un incendio : ed ecco il fatto : la sera del 19 febbraio 1744, si recitava al Teatro Malvezzi in Bologna dalla Compagnia di Filippo Collucci romano, il Giustino di Nicolò Beregani da Vicenza. Terminata da poco la rappresentazione, si sviluppò tra le scene il fuoco, e in breve ora, propagatesi ovunque le fiamme, il teatro fu distrutto. Alcuni pretesero che l’incendio fosse destato ad arte dall’ Angeleri, il quale fu subito carcerato : ma non avendo l’accusa fondamento di sorta, egli potè colla stessa sollecitudine essere rimesso in libertà. (V. F. Bartoli, op. cit. — C. Ricci, I Teatri di Bologna. Bologna, 1888, pag. 159-60).

« Passato poi a Venezia nella Compagnia del Teatro di S. Luca — scrive Fr. Bartoli — fu il primo che recitasse la parte d’Osmano nella Sposa Persiana del Goldoni. » Nel 1754 era la Compagnia scritturata per la primavera a Genova, e per l’estate a Milano. L’Angeleri aveva, pare, motivi suoi per non recarsi in patria ; ma dovè andarvi pur troppo : e la prima sera, vestito del suo abito di Brighella, assalito da atroci dolori fu colto istantaneamente dalla morte. Quella sciagura sembrò collegarsi intimamente colla ripugnanza ch’egli ebbe di recarsi a Milano, e Bartoli stesso afferma ch’egli morisse non senza sospetto d’essere stato col veleno in quel momento tradito. »

Ecco come Goldoni racconta il triste fatto :

Quest’uomo pure era ipocondriaco, ed avevo seco avuti in Venezia parecchi colloqui relativamente agli stravaganti effetti delle nostre malinconie. Al mio arrivo in Milano lo incontro in peggiore condizione di prima ; da una parte era combattuto dal desiderio di far conoscere la singolarità del suo ingegno, ritenendolo nel tempo medesimo dall’ altra il rossore di comparir sul teatro nel proprio paese. In tale stato soffriva infinitamente, vedendo sotto i suoi occhi applauditi i compagni, senza che riportasse dal pubblico ancor egli la sua parte di applauso. Aumentavano perciò le sue malinconie un giorno più dell’altro, di modo che i colloqui che frequentemente seco avevo su tal proposito le avevano risvegliate anche in me.

L’Angeleri cedè finalmente al violento impulso del suo genio : va sul palco scenico, è applaudito, rientra fra le quinte, e cade morto all’ istante. Resta vuota per tale accidente la scena, gli attori non vengono più fuori ; a poco a poco spargesi la nuova e giunge fino al palchetto dove era io. Oh cielo ! È morto l’Angeleri ! Il mio compagno di malinconie ! Nell’istante medesimo esco qual forsennato, vado non sapendo dove, e mi trovo in casa, senza neppure aver veduto la strada da me fatta. Tutti si accorgono della mia agitazione : me ne chiedono il motivo, ed io grido a varie riprese : l’Angeleri è morto ! e mi getto sul letto !

Che età avesse l’Angeleri non ho potuto accertare, non trovandosi punto d’accordo i due documenti che qui trascrivo, gentilmente comunicatimi dal Conte Paglicci Brozzi.

Dal Reg.° dei morti

della Parrocchia Metropolitana Milanese.

Giuseppe Antonio Angeleri, di anni 37, figlio del fu Giovanni Angelo Angeleri, assalito da accidente apoplettico, è morto senza ricevere alcun sacramento, e fu sepolto in duomo con sei sacerdoti.

Dal Reg.° Mortuario dell’Arch.° di Stato di Milano.

Porta Orientale — Parochia Sanctae Theclae. — Joseph Antonius Angelerius annorum 44, filius quondam Johannis Angeli, ex apoplexia : in theatro.