(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Mediolani 20 Iunii 1601. » pp. 242-244
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Mediolani 20 Iunii 1601. » pp. 242-244

Pellesini Giovanni. Fiorito dalla seconda metà del secolo xvi a oltre il primo decennio del secolo xvii (il Malherbe — cf. Baschet 244 — a proposito dei Due Simili recitati al Louvre dai Fedeli la sera del 14 settembre 1613, dice che il Pellesini aveva allora ottantasette anni : sarebbe nato dunque il 1526), fu uno dei più grandi Zanni del suo tempo, più noto col nome di Pedrolino. Antonio Valeri nella Rassegna bibliografica del D'Ancona (Anno IV, 1896, fascic. ii) pubblicò un articolo Chi era Pedrolino ? in cui con uno studio ingegnoso di eliminazione venne a riconoscere nel Pedrolino Giovanni Pellesini : studio che servì a porre in evidenza l’acume di argomentazione del signor Valeri, avendo io rinvenuta nell’Archivio di Stato di Modena, la seguente lettera di Don Giovanni Medici, che toglie ogni dubbio sul proposito :

Ser.mo Sig.r mio et Pron. Oss.mo

Giouanni Pellesini detto Petrolino Comico ha nel dominio di V. A. S. certo campo et pezzo di terra quale certo suo confinante fondato sopra cotesto statuto, intende di potere et uolere comperare, il che tornando in molto disconcio di detto Petrolino mi ha pregato ch' io uoglia raccomandarli questa sua differenza si come fo con tutto l’affetto dell’animo supplicandola a compiacersi per amor mio et per compiacerne me et obligarne singolarmente di derogare a detto statuto non comportando che contra sua uolontà uenga uenduto detto campo. Di che ne resterò obbligatissimo all’A. V. alla quale bacio di cuore le mani. Di fiorenza li 7 Nouembre 1610.

Di V. A. S. Aff.mo Ser.re et Zio
Don Giouanni Medici.

Tracciare con esattezza cronologica l’itinerario artistico del Pellesini, e i suoi passaggi da una in altra compagnia, è opera assai difficile. Io son pur sempre d’avviso che come s’è detto pel Pasquati e per altri, le grandi personalità artistiche potessero essere sballottate da una compagnia all’altra, secondo il volere, o, almeno, il desiderio delle Loro Altezze capocomiche. Infatti noi vediamo il marzo 1581 la Vittoria, prima donna di Pedrolino, supplicare con le più dimesse parole il Duca Alfonso di Ferrara, di ridonar a entrambi la sua protezione, che sembrò loro tolta, quando Pedrolino, trovandosi al soldo di certo Ettore Tron, non potè recarsi a Ferrara a recitarvi il carnevale secondo le richieste del Duca. Di alcuni anni e alcune stagioni possiamo aver date precise ; per altri le nuove costituzioni e frequenti sostituzioni generan tal confusione da non permetterci di dare affermazioni recise.

Gran parte dell’invernata del 1576 il Pellesini passò a Firenze, e questo sappiamo da una lettera del Commissario Capponi al Granduca, riferita dal D'Ancona : poi fu a Pisa, poi a Lucca, poi di nuovo a Pisa, dove però non gli fu concesso di recitare per certi scandali amorosi ch' eran tra le donne della Compagnia.

L'aprile del 1580 come da Relazione di Leonardo Conosciuti al Card. Luigi D'Este (Solerti T. F.) egli era a Ferrara ; e nel medesimo anno la sua Compagnia si fuse con quella dei Confidenti che aveva a capo la Vittoria (Piissimi). Forse fu in quell’anno 1580, al momento della riforma della Compagnia, che il Pellesini prese parte al banchetto descritto dal Rossetti nel suo Scalco (Venetia, MDLXXXII), e già riferito in parte dal D'Ancona e dal Solerti, nel quale egli appariva colla sola testa fuor della tavola, accomodata al bisogno, coperta da un pasticcio, d’entro il quale poi cercato invano da Pantalone, faceva scena con lui, destando le più matte risate.

Il Solerti ritiene che tal compagnia restasse così costituita fino al 1584…. Ma l’ 83, Pellesini era a Milano col Pantalone Braga, capocomico il Valerini (V.) ; con la stessa compagnia ? Il D'Ancona la dice dei Gelosi : ma non eran gli Uniti ?

A codesta epoca a un dipresso io credo si riferiscano le altre due lettere senza data, che qui riferisco dall’Archivio di Modena :

Ser.mo Signore,

Pedrolino, Iacomo Braga, e Compagni Comici Vniti humilissimi serui di Vostra Altezza Ser.ma con ogni debito di riuerenza la supplicano à far loro grazia di una lettera di fauore al S.r Conte de Fuentes, che uoglia dar loro licenza di poter recitar Comedie in Milano, finito c’ haueran di seruir qui à Modona, e pregandole da Nostro Signore felice fine d’ogni suo desiderio aspettano quanto prima la grazia, acciocche altra Compagnia non gli preuenga.

Di fuori : Al Ser.mo Signor Duca di Modona etc.

Per Pedrolino e Compagni.

Pedrolino, et Compagni comici vniti, li quali con mia grandissima sodisfattione, e gusto m’ hanno seruito doi mesi continoui con le comedie, e forse con speranza di tornare questo Carnovale al mio seruitio desiderano per esser più vicini, et commodi al viaggio di venir per l’Autunno à recitar in Bologna nella stanza solita ; pero prego V. S. Ill.ma di conceder la licenza a detta Compagnia che possa in quel tempo recitar sola che l’ascriuero à mio singolariss.mo fauore.

L'89 sappiamo ch'era a Firenze coi Gelosi per le nozze di Ferdinando Medici con Cristina di Lorena. Nella Pazzia d’Isabella, recitatasi il 13 di maggio, l’Andreini……. si mise poi ad imitare li linguaggi di tutti li suoi comici, come del Pantalone, del Gratiano, del Zanni, del Pedrolino, del Francatrippe, del Burattino, del Capitan Cardone, e della Franceschina. Proprio tutta la Compagnia, composta, coll’Isabella e con la Piissimi, l’altra prima donna che aveva recitato il 6 La Cingana, delle solite dieci persone. (Diario del Pavoni, Bologna, Rossi, 1589).

Del 1601 abbiamo la seguente lettera dei Comici Uniti, che ritengo inedita e che traggo dall’Archivio di Stato di Milano :

Archivio di Stato in Milano. Foglio II.
Comici Uniti
Illustrissimo et Ecc. Signore,

Isabella Pedrolini, e gli stessi Compagni, che furono favoriti da V. E. ill. sendo chiamati da Mantova a Milano, e da Milano a Pavia per l’occasione dell’abboccamento di Mons. III. Aldobrandino ed S. Altezza di Savoia con ogni debito di riverenza la supplicano a far loro gratia, che possano in Milano nella stanza solita del suo Palazzo recitar le loro honeste Comedie ; hanno già supplicato, et hora di nuovo supplicano mandando messo à posta ; confidano nella sua benignità ed offrendosi prontissimi ad ogni suo cenno le pregano da N. S. felice fine d’ogni suo desiderio.

1601 a' 12 di giugno.

Facciasi la patente nella forma solita.

A tergo : Ill. et Ecc. Sig.

Gli Comici Uniti etc.