(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 928
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 928

Fiorillo Giovan Battista. Figlio del precedente, fioriva nella prima metà del secolo xvii ; fu artista di gran pregio per le parti di secondo Zanni, che rappresentò sotto il nome di Trappolino, nella Compagnia dei comici Affezionati. Il Cavalieri nell’introvato libretto della Scena illustrata, dice di lui :

E chi non vede la balordagine di Trappolino tanto ingegnosa, quanto piacevole, sconcertar l’orditura de’più serj negozi ? Onde il riso, e la facezia gareggiano tra loro a chi prima toccasse l’impossessarsi degli uomini ; e da questa gradita controversia nasceva il contento.

E riferisce il seguente sonetto di Piccinino Piccinini :

L’oscura larva che t’adombra il viso,
siccome al duolo altrui porta spavento,
così del nome tuo parmi ornamento,
che nascer fa dallo spavento il riso.
Mascherata l’astuzia esser m’avviso,
che faceta produce il mio contento ;
se l’ombre del tuo volto io miro intento,
scorgo l’orror della Tragedia ucciso.
Non è stupor, se di modestia abbondi,
che nascer ciò dalla Prudenza suole,
a cui di pregio, e di virtù rispondi.
D’esser nero quel volto ah non si duole,
ma gli oltraggi gli son cari e giocondi,
mentre l’arde vicino un sì bel Sole.

Una testimonianza del valor suo l’abbiamo in questa lettera che tolgo dall’Archivio di Stato di Modena :

Seren.mo Sig.r mio e Nipote osser.mo

Gio. Battista Fiorillo Comico, nel corso delle fattiche c’ hà fatto quà s’è stabilito merito tale apresso di me, che desideroso fargliene risentir gl’ effetti non le ho potuto negare di procurar la protettione dell’Alt.za Vra per lui et per la sua famiglia. già mi persuado che questi incontrerà ne suoi occorrenti l’assistenza delle gracie dell’A. V. che uantaggiosissime senza dubbio le riusciranno quando la Casa sua che si troua in Bologna, ne hà cosi vicino l’influsso. La libertà con la quale mi uaglio de suoi fauori seruirà a V. A. d’argomento ch’ambitiosissimo uiuo mi uenghino da lei somministrati mezi proportionati per comprouare con la corrispondenza l’affettuosissimo mio ossequio. Et a V. A. bacio affettuosamente le mani. Di Torino li 9 di aprile 1647.

Di V. Altezza

Aff.mo Ser.re et Zio

Tomaso (di Savoja).

Di fuori : Sig.r Duca di Modena.

Si risponda in forma cortese.

Pare che il Fiorillo non fosse uno stinco di santo se s’ha a credere al Toschi che in una lettera del ’50 da S. Felice, entrato a raccontare le solite peripezie di compagnia con le parole : Sia maledetto, quando mai m’intricai in queste maledete zenie di comedianti (alludendo alla lettera del Fidenzi (V.) a lui diretta), dà a Trappolino il titolo di briccone, perchè, nel timore che il Duca volesse per sè il comico Flaminio (Napolioni), egli sel prese con sè in casa, mantenendolo di tutto punto, col fondamento di averlo per compagno.