Petrucci Luigi. Nato, e impiegato governativo in Ancona, entrò, appassionato dell’arte, nella Filodrammatica della Città, e vi riuscì in breve egregio per le parti di caratterista. Carico di famiglia, e ormai non più giovane, determinò di darsi alla scena, esordendo qual caratterista nella Compagnia ch'egli stesso formò in società con Gaetano Colomberti e Luigi Bergamaschi, e diventando in pochissimi anni de'più valenti. Fu con Goldoni, e con Perotti ; e il 1819 si fece capocomico. Prediletto da Maria Luigia Infante di Spagna e Duchessa di Lucca, occupò per lungo tempo quel R. Teatro del Giglio ; e benchè, tormentato dalla podagra, non potesse più volte che recitar tutta la sua parte seduto, Ella non mancava mai alle rappresentazioni di lui. Fu specialmente egregio nelle commedie del Goldoni, del Nota, del Giraud. Ritrovavasi nel Teatro Obizo di Padova, quando, salitogli il male al petto, cessò di vivere.

Petrucci Giuseppe ed Elena. Figlio, il primo, del precedente, e buon caratterista anch'esso, fu scritturato dai migliori capocomici, insieme a sua figlia Elena, egregia amorosa. Gustavo Modena, richiesto d’informazioni dall’attore Giovan Paolo Calloud su l’arte di entrambi, così gli scrisse il 17 agosto del 1851 :
La Petrucci è un buon acquisto ; recita naturalmente, ha forza, ha intelligenza, è un pastone di bontà, e farà progressi : è giovanissima, un po'tozza di persona, ma belloccia di viso, e non sconcia : non ha sentito eroi nè eroine a recitare, quindi non è ancor guasta, - ma venga con voi o con altri si guasterà, grazie al colto pubblico e all’esempio dei compagni. Non lo dire a Marchi, chè non mi perdonerebbe la bestemmia. Ma la Petrucci ha il padre che è caratterista, niente cattivo attore, anzi, a parer mio, buon attore ; e se non sta col padre, passa in podestà del marito, sposa cioè Germoglia che fa il primo attore ; nell’un caso o nell’altro non vedo come possa fare al caso vostro.
Doventò infatti la moglie di Germoglia, e una artista di buon nome.