Bigottini (Francesco ?). Loehner in una sua nota (Mem. di Goldoni) al nome di Bigottini, dice : lo credo identico con quel Francesco Bigottini, che trovai nelle carte dell’archivio ex Gonzaga di Mantova, agente della Passalacqua (V. D’Afflisio Elisabetta), quando costei diventata direttrice per conto proprio, prese in affitto il teatro di Mantova nell’autunno del 1749.
Il Signor Bigottini, com’ è chiamato ne’ documenti pubblicati dal Campardon, nacque a Roma, ed esordì alla Comedia italiana di Parigi il 27 aprile 1757 nell’Arlequin maître de musique, ou le Capitaine Scanderberg.
Recitò poi nell’Arlequin Protée, nella Gageure d’Arlequin et de Scapin, e nelle Métamorphoses d’Arlequin, commedia messa in scena da lui stesso ; ma non ebbe alcun successo, e dovè ritirarsi. Il 25 dicembre 1775, fu richiamato con ordine de’primi gentiluomini della Camera alla Comedia italiana, dove, per altro, non riappare che il 18 febbraio 1777 in Arlequin esprit folet di cui egli era l’autore. Questa volta il pubblico l’accolse favorevolmente, in ispecial modo per la precisione dei gesti e la rapidità delle trasformazioni. Gli fu in un articolo del Journal de Paris rimproverato di fare ancora gli esercizi della bandiera, e di togliersi per alcuna delle sue trasformazioni la maschera▶ d’arlecchino. Alle quali osservazioni il Bigottini rispose con lettera del 22 febbraio 1777, in cui pur accettando l’osservazione del giuoco della bandiera ch’egli poi soppresse, rigettava, discutendole, quelle concernenti la ◀maschera▶.
…. Anzitutto, Signori, voglio farvi osservare, che nella commedia intitolata Lo Spirito folletto, recitando la parte dello Spirito, secondo ogni idea avuta in fatto di magia teatrale, ho diritto di prender tutte le figure che voglio. Ora, se io conservo la ◀maschera▶ che appartiene esclusivamente ad Arlecchino, l’illusione è distrutta ; e per gli spettatori io non son più che Arlecchino anche nelle mie metamorfosi. Se io mi trasformo in Turco, mi bisogna necessariamente toglier la ◀maschera▶ per la verità del costume. Quando io faccio una parte di bleso, mi tolgo la ◀maschera▶ : perchè ? Perchè colla ◀maschera▶ non potrei mostrare sul mio volto gli sforzi che un bleso fa inutilmente per parlare e la tensione dei muscoli prodotta da quegli sforzi. Ecco, signori, le obiezioni che mi permetto di farvi : esse mi paiono fondate su l’amore del vero che deve sempre essere la base delle arti….
Bellissime parole che non impedirono al pubblico di togliergli le parti di Arlecchino per affidargli quelle di Dottore che disimpegnò mediocremente, e la sorveglianza de’ macchinismi teatrali. Nel 1780, Bigottini fu congedato con una indennità equivalente alla metà dell’assegno ch’egli aveva allora. Da un biglietto del Maresciallo Duca di Richelieu, colla data del 1778, Bigottini chiedeva di riprendere la ◀maschera▶ dell’arlecchino ; ma la dimanda fu respinta.
Il Bigottini si trovava nel ’43 a Rimini in Compagnia Ferramonti. Il Goldoni pregato dal Conte di Grosberg di scrivere qualcosa per l’arlecchino da lui protetto, ricostruì per le scene italiane una commedia sull’Arlequin empereur dans la lune, vecchia farsa di Nolant di Fatonville, recitata nel 1684 davanti a Luigi XIV. La commedia ebbe ottimo successo e il Goldoni dice del Bigottini ch’era buon attore, ma sorprendente per le metamorfosi e per le trasformazioni. (V. Mem. Goldoni, Ed. Loehner, L. I, Cap. XLV).
E l’inesorabile Grimm :
Un giovine arlecchino di sessanta e più anni, il signor Bigottini, ha esordito sul teatro della Comedia italiana, in una sua commedia, intitolata : Arlecchino Spirito folletto. Il modo di recitare del signor Bigottini non ha nulla che vedere con quello dell’attore ch’egli deve surrogare ; egli non ne ha nè la grazia, nè la finezza, nè la semplicità : tuttavia le sue metamorfosi sono ingegnose e variate ; e i suoi movimenti senza avere la flessibilità e la mollezza che caratterizzano ogni menomo gesto di Carlino, sono d’una esattezza e d’una rapidità singolari. Nulla uguaglia la prontezza con cui egli cambia di costume e di ◀maschera ; la sua perizia a questo proposito ha del prodigioso ; ma è tal pregio che finisce collo stancare….