Landi Caterina. Moglie del precedente. Cominciò a recitare in compagnie nomadi, poi in quella di Medebach al S. Angelo di Venezia. Passò il 1753 col marito▶ al S. Luca, dove creò la parte di Fatima nella Sposa persiana, e d’onde uscì del '55 per voler del ◀marito, per non tornarvi mai più. Carlo Goldoni ritrasse i suoi pregi fisici e artistici nel seguente sonetto che nel Poeta fanatico recita Tonino (scena X dell’atto II) a Beatrice, sotto le cui spoglie si nascondeva appunto la Landi :
Morbido e folto crin fra il biondo e il nero,spaziosa fronte, e bianco viso e pieno,occhio celeste or torbido, or sereno,angusto labbro, vigoroso, austero.Tenera e breve man, degna d’impero,candido, bipartito, amabil seno,d’ogni proporzion corpo ripieno,aria sprezzante, e portamento altero.Questa è di voi visibile bellezza,ma di gloria maggio degna vi rendela velata beltà che più si apprezza.Spirto che tutto vede e tutto intende,arte che tutto brama e tutto sprezza,cuore che manda fiamme e non s’accende.
Caterina Landi morì ancor giovane a Venezia l’anno 1761.