Leigheb Giovanni. Attore brillante rinomatissimo, nacque il 1812 a Venezia da famiglia non d’artisti.

Ernesto Rossi, col quale Giovanni Leigheb fu in società dalla quaresima del '49 a tutto il carnovale del '51, così ce lo▶ descrive :
….. era una buona pasta d’uomo, giovialone, spensierato, ma onesto : era sempre stato in primarie compagnie, Mascherpa, Domeniconi, ecc., ecc. Poco fortunato nelle parti di primo amoroso, passò a quelle di brillante, e fu cosi fortunato il passaggio, che riuscì a contendere il primato a Bel lotti Amilcare, Bellotti Bon, Giardini ed altri che non ricordo. Se tu ◀lo▶ avessi veduto nelle parti di Balandar, nella Catena di Scribe, nel Marchese Ciabattino e nel Bruno filatore, nel Capitano Carlotta, nelle Damigelle di Saint-Cyr, come l’ho veduto e udito io, comprenderesti come abbia potuto trasfondere il suo brio e la sua vivacità al figlio Claudio, che molto rammenta il padre suo. Possedeva una viscomica naturale, una facilità di memoria, una scioltezza di lingua, una castigatezza di gesti e di modi, che ◀lo▶ rendevano atto alla interpretazione ed esecuzione di ogni carattere comico e semiserio. Nella commedia in dialetto veneziano, poi, era qualche cosa di geniale, grazioso, oserei dire inarrivabile. Chi mai ha potuto come lui dar vita alla parte di Ludretto nel Ludro e la sua gran giornata di F. A. Bon ? – Nessuno – tutti gli altri che ho veduto dopo, non furono che pallide copie. Lo stesso Bellotti Bon non ◀lo▶ potè arrivare. Il brav' uomo era carico di famiglia. Aveva moglie, quattro figli e un quinto per via.
I rovesci politici ◀lo▶ avevano ridotto, come me, a chiedere un rifugio ed un pane alla Compagnia Moncalvo, nella quale, come già ti dissi, la paga veniva come la febbre terzana, se le cose andavano per il loro verso ; se poi malandavano un pochino, allora era una quartana, una quintana, e della settimana non restava che la domenica. – Miseria per miseria, dicemmo, facciamo da noi ! se ci sarà un solo pezzo di pane ◀lo▶ divideremo, e ringrazieremo messer Domine Dio.
E qui continua a discorrer della Compagnia, e delle traversie patite pel colera a Trieste, ove perderon la prima attrice Ferrari (V.), e d’ onde fuggirono per recarsi a far l’ autunno a Fiume.
Cessata la società col Rossi, Giovanni Leigheb passò con ◀lo stesso ruolo in Compagnia Colomberti, poi in altre, ora socio, ora scritturato. Morì a Sebenico il maggio del '66.