Majani Giuseppe, figlio del precedente, e più noto in arte col diminutivo di Majanino, sostituì il padre, vecchio, nelle parti di primo innamorato, in cui riuscì a perfezione per la eleganza della persona, la pieghevolezza della voce, la facilità della memoria. Venezia, Milano, Genova, Torino, Mantova, Parma furon teatro de' suoi trionfi. Il Bartoli lo▶ dice grande nel premeditato e all’improvviso ; e aggiunge che sapeva anche farsi applaudire ne' semplici annunci fuor del sipario per ◀lo spettacolo del domani. Fu anche autore, e si rappresentaron di lui con successo La donna che non si trova e La bella castellana. Dopo molti anni passati in Compagnia del Lapy, si scritturò col Medebach, poi (1782-83) colla Battaglia al San Giovan Grisostomo. Alle sue belle qualità di artista, il Bartoli mette come contrapposto quelle dell’uomo tutt’altro che lodabili. Fu giocatore nel più largo senso della parola ; e tanto potè la passione cieca sull’animo di lui, che per essa fu più volte ridotto a mal partito, avendo dovuto ricorrere a strattagemmi e raggiri non degni di un uomo dabbene.
Metto anch'io qui, come chiusa, il sonetto del Bartoli, che è alla fine del suo articolo.
Bravo Comico in Scena, e bravo in Piazzaraggiratore ed inventor di Fole ;ed in Teatro e fuori ei può che vuolecon il talento suo, che ogni altro ammazza.Convien pur dir, ch'ei sia di quella razzach' Argo ingannò perch' Io dappoi gl’invole ;oppur del ceppo della scaltra Iole,che ad Ercol feo filar, depor la mazza.Nel Socco e nel Coturno ei Roscio imita ;per l’ Arte Teatral niun di più brama,essendo all’eccellenza in lui salita.Famoso il Majanino ognun già chiama :famoso nell’astuzia anco più ardita ;onde in suo onor suona per tutto fama.