Cuniberti Gemma. Figlia di Teodoro Cuniberti, fratello del precedente e attore di qualche pregio in dialetto piemontese, nacque il 1872. Vero miracolo d’arte che si manifestò per lo spazio non lungo di quattro o cinque anni. Nel ’78 a men che sei anni levava all’entusiasmo il pubblico della Commenda di Milano. Ferrari, Marenco, Carrera, Salvestri scrissero commedie per lei▶. Non le s’insegnava nulla. Le si leggeva la commedia, le si dava la parte, e ◀lei studiava, imparava e creava. Le commedie metteva in scena e dirigeva da sè : e tutto faceva con una semplicità, con una ingenuità indescrivibili. Niente di quella petulanza che è nelle saputelle di sei anni. La Gemma era bimba, bimba a rigor di termini…. giocava fra le quinte, saltava…. poi…. entrava in iscena trasformata, e il pubblico era tutto suo.
Ricordo gli entusiasmi del ’78 al Rossini di Torino : un delirio ! E questo delirio si mantenne costante nelle principali città dell’ Italia e dell’ America, dove la Gemma si preparò un agiato avvenire. A poco più che dieci anni, la piccola grande artista abbandonò per sempre il teatro della scena per darsi con gran fervore a quello degli studj classici, nel quale anche riuscì, dicono, attrice preclara.