Romagnoli Antonio. Figlio dei precedenti, nato il 1750, fu ottimo artista sotto la maschera di Brighella. Trovavasi nel '76 in Compagnia Veronesi, quando gli morirono i genitori. Sposò l’ '80 una figlia di artieri di Lodi, per nome Anna, la quale cominciò a recitar da serva (e tale la vediamo il 1781, col marito Brighella nella Compagnia di un Carlo Rebecchi, forse fratello di Margherita (V.)), e in soli due anni diventò un’egregia prima donna giovine. Scritturati entrambi in compagnia Battaglia, vi ebbero, specialmente a Venezia, le più festose accoglienze. Furon poi con Petronio Zanerini, alla cui scuola ella salì al grado▶ di prima donna assoluta, e finalmente formaron essi compagnia, che durò fino al 1802, anno della morte della moglie. Continuò egli a recitare scritturato in compagnie di ordine vario, finchè, divenuto il figlio Luigi primo amoroso della Compagnia Perotti, carico d’anni, si ritirò dalla scena.
Romagnoli Luigi. Figlio del precedente, cominciò a recitar gli amorosi nella compagnia di suo padre, passando poscia in quella di Francesco Perotti, nella quale salì, dopo un anno, al ◀grado di primo amoroso assoluto, dopo la scelta di Armando Subbotici. Innamoratosi della seconda amorosa della Compagnia, Rosa Pasini, la tolse in moglie, e con essa vi restò alcuni anni, per passar poi il 1821 in quella Reale Sarda, al momento della sua formazione, primo attore a vicenda con Domenico Righetti. Ne uscì il 23 per andar con Goldoni e Riva, e formar poscia una società con Augusto Bon e Francesco Berlaffa, sovvenuta per due stagioni dal Duca di Modena, che durò fino al '32. Passò poi primo attore e padre con Romualdo Mascherpa, e ridiventò in vario tempo e con varia fortuna capocomico, ora solo, ora in società. Morì a Milano il 23 dicembre del’55 nell’età di sessantasei anni. Molte furon le lodi a lui tributate come uomo e come artista, e Augusto Bon l’ebbe in tal considerazione che scrisse per lui Il Sospettoso, il Conte nel Niente di male, l’Importuno nell’Importuno e il distratto. Recitò assai bene il repertorio goldoniano sì in dialetto, sì in italiano ; e specialmente L'uomo di mondo.