(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 516-517
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 516-517

Brunelli Rosa. Attrice di grandissimi pregi così per le tragedie come per le commedie scritte e all’improvviso, allieva e scritturata per alcun tempo del capocomico Onofrio Paganini. Sposò il comico Zanerini, poi in seconde nozze il maestro di musica Baccelli, sotto il qual nome fu già collocata in questo dizionario (V.). Della sua andata a Parigi così parla il Des Boulmiers nella sua Storia del Teatro italiano (Tomo VII).

« I comici italiani per riparare alla perdita della signora Vezian, nota sotto il nome di Piccinelli, e per la morte della signora Savi, incaricarono l’aprile del 1766 il signor Collalto che sosteneva il carattere di Pantalone, di recarsi in Italia alla ricerca di due attrici pei ruoli di prima e seconda amorosa. Le signore Sanareni (sic) e Baccelli, madre e figlia, ch’egli condusse, esordirono negli Amori di Arlecchino, scenario in 3 atti di C. Goldoni, che diventò poi gli Amori di Zelinda e Lindoro. Quelli che conoscon la lingua italiana, applaudirono il modo di improvvisar della madre ; ma come tal pregio non poteva essere notato da tutto il pubblico francese, essa non ebbe quel successo che poteva sperare. L’una e l’altra furon, nullameno, accettate come pensionane, e continuarono a coprir le parti l’una di prima amorosa, l’altra di servetta. » (V. Zanerini-Bianchi).

La Baccelli - dice il Bartoli - travagliò più di dieci anni in carattere di prima donna, finchè fu poi sostituita dalla Teodora Ricci, moglie del Bartoli stesso. Alla definitiva chiusura del Teatro italiano a Parigi, ella tornò in Italia, vivendo ora in Venezia, ora in Treviso, e godendosi in pace il denaro che aveva accumulato a Parigi.

Il Bartoli riporta i due seguenti sonetti :

Per una Commedia nuova egregiamente rec itata dalla signora Rosa Brunelli, composta dal signor Onofrio Paganini, Capo della Truppa.

Maraviglia non è se i grati amici
danno al merito tuo condegno onore,
maraviglia mi fa, mi fa stupore
che ti lodino ancora i tuoi nemici.
Ti basta ? Vuoi di più ? Rosa, che dici ?
Fidati del mio cor : Parla l’Autore :
Temi di sorte rea l’empio rigore,
o speri in avvenir vanti felici ?
Umile non rispondi ? E ben, decido
come m’inspira il ciel. Tu ognor ti fai
onor d’Italia, e dell’Adriaco Lido.
E se con te tutto finor tentai,
ad onta ancor d’ogni destino infido,
io tuo sostegno, e Tu onor mio sarai.

Recitando con universale applauso la valorosissima ed incomparabile signora Rosa Brunelli Baccelli nelle Commedie, che si rappresentano nel Teatro Formagliari di Bologna il Carnevale dell’ anno 1765. Alludesi alla Commedia intitolata – Il Trionfo dell’ Innocenza – nella quale la suddetta virtuosissima Signora ha rappresentato il Personaggio della Candace.

Il bell’ inganno che diletta e piace

chi può mai dir d’una Maestra Scena,

che sovra i nostri cor troppo efficace

i più svegliati spiriti incatena ?

Colà, sovra ogni attor la gran Candace,

come più vuol rattrista e rasserena.

Come al vivo ella è ognor pronta e sagace,

il labbro e gli occhi di più affetti piena.

Bello è il veder dalla scoppiata mina

onde dovea venirle ingiusta morte

scampo acquistar l’Etiope Regina.

E mentre intento tu l’osservi e l’odi,

vedi che de’ Teatri a rara sorte,

ella è maggior delle maggiori lodi.