(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »

Cintia. Nelle Rugiade di Parnaso (Cosenza, 1654), poesie di Carlo D’Aquino della Compagnia di Gesù, il traduttor latino di Dante, è il seguente sonetto, già riferito dal Croce (op. cit.) :

In lode di Cintia, comica famosa.

Non così vaga, o Cintia, in ciel tu giri,
ricca di tanta luce il volto adorno,
quanto quest’altra Cintia, ond’hai tu scorno,
gira degli occhi i lucidi zaffiri.
Ne’ più vaghi concetti, o Cintia, spiri,
qualor tu sei alle tue suore intorno,
di costei, che non so, quando a lei torno,
se più bella o faconda il ciel la miri.
Al gratioso suo girar dei lumi,
languiscon l’alme e van le grazie ancelle,
apprendendo da lei leggi e costumi ;
A le mutanze sue leggiadre e belle
sian palchi i cieli e spettatori i Numi
e per lampade e faci ardan le stelle.

Chi era essa ? o, al meno, di qual Cintia intende qui di parlare ? Forse di quella stessa annunciata da Gio. Batta. Andreini il 1623, prima di recarsi in Francia, come novo astro sorgente, pieno di giovinezza e di grazia ? Il sonetto pubblicato nel 1654 poteva essere stato composto alcuni anni prima, e la giovine ben promettente, poteva essere ancora tra le comiche famosa a poco più o poco men de’ quarant’anni. O forse è un lieve error di data nel Quadrio, e dovrebbesi in questa Cintia riconoscer la Dorotea Cortigiana degl’Inganni, comica celeberrima, lodata da poeti e poetessa anch’ella ? (V.).