Scalabrini-Medebach Rosa. Figlia di un egregio legale bolognese, e seconda moglie di Girolamo Medebach (V.), che sposò il 1766, fu▶ prima un’ottima dilettante, applauditissima specialmente qual prima attrice della tragedia Giovanni di Giscala, poi, maestro Ignazio Casanova, un’eletta artista per ogni genere di parti, grandi o piccole, ch'ella sosteneva volenterosa pel buon andamento della Compagnia del marito. Lui morto, la vediamo continuar l’arte assieme al figliastro Giovan Battista (V.), col quale ◀fu, dopo il 1790, in Compagnia di Pietro Rosa. Fr. Bartoli la disse madre di più figliuoli, moglie amorosa e prudente.
A testimoniar dell’ arte sua metto qui il seguente sonetto, stampato in foglio volante a Modena dagli eredi di B. Soliani.
Al merito singolare | della Signora Rosa Scalabrini | Medebach | che recita con universale applauso | in Bologna | l’estate MDCCLXXX.
Certo quell’occhio che sfavilla in visoA te compose di sua mano Amore ;Onde a chi 'l mira dolcemente al coreUn dardo giunge da cui vien conquiso.Ma e che poscia qualor intento e fisoAscolta il Reno i tuoi sensi d’onore ?Qual non ammira in Te senno e valoreA l’ire, a i preghi, a gli atti, al pianto, al riso ?So ben che a i rari portentosi accentiTiensi la Notte assai più bella, e parmiChe stian su l’ale taciturni i Venti ;E so che Febo a l’immortal tua laudeVili tenendo al paragon suoi carmiLascia la Cetra, e col tacer l’applaude.