(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 382-383
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 382-383

Bertoldi Andrea e Marianna. Recitavano l’uno da Pantalone e l’altra da Serva sotto nome di Rosetta, e furono condotti d’ Italia a Dresda il 1717 da Tomaso Ristori. (V. Bellotti Natale). Quando i comici italiani furono licenziati (10 aprile 1732), si fece eccezione per la coppia Bertoldi, alla quale era stata assegnata la non pingue pensione di 400 fiorini annui. Pur tuttavia non se ne lagnarono, e seppero tirare innanzi onoratamente, ricorrendo a qualche onesto spediente che ne migliorasse la condizione materiale. Una volta, per esempio, ne’venti giorni che la Corte soggiornò a Zuthein, il Bertoldi fece una tombola che gli procacciò buon guadagno. E tanto co’suoi modi, col suo ingegno, colla sua rettitudine aveva saputo acquistarsi la benevolenza della Corte, che dietro sua proposta i comici italiani poteron dare nel carnovale del 1735, mentre il Re era a Varsavia, nella prima anticamera de’Grandi appartamenti ufficiali, nel palazzo di Dresda, piccole rappresentazioni e intermezzi, davanti ai principi e alla principessa, sotto la direzione di Giovanni Alberto Ristori ; rappresentazioni che attenuarono temporaneamente le ristrettezze penose de’poveri artisti. Dopo la morte del re Augusto II, la Corte sassone si era volta di nuovo e con occhio ancor più benigno alla commedia italiana ; e il re Augusto III e la regina Maria Giuseppa, sentito il bisogno di ripristinar ne’loro palazzi la commedia italiana, dieder carico al Bertoldi di recarsi in Italia a scritturarvi una compagnia, la quale coll’aiuto dell’Ambasciator sassone a Venezia, Conte di Villéo, riunita sul finire del 1737, arrivò al principiar del nuovo anno a Dresda. (V. Casanova Giovanna). Se nella formazione della nuova compagnia entrasse il Bertoldi come attore non sappiamo ; come non sappiamo la data della sua morte.

Dallo studio del barone ö Byrn sui Comici italiani alla Corte di Polonia e di Sassonia, si apprende come, nel 1748, la sola Marianna Bertoldi col figlio Antonio, l’Arlecchino, prendesse parte alle rappresentazioni straordinarie di Varsavia per l’inaugurazione del nuovo teatro, che fu il 3 agosto, onomastico del Re. (V. Bastona Marta).