Bertoldi Andrea e Marianna. Recitavano l’uno da Pantalone e l’altra da Serva sotto nome di Rosetta, e furono condotti d’ Italia a Dresda il 1717 da Tomaso Ristori. (V. Bellotti Natale). Quando i comici italiani furono licenziati (10 aprile 1732), si fece▶ eccezione per la coppia Bertoldi, alla quale era stata assegnata la non pingue pensione di 400 fiorini annui. Pur tuttavia non se ne lagnarono, e seppero tirare innanzi onoratamente, ricorrendo a qualche onesto spediente che ne migliorasse la condizione materiale. Una volta, per esempio, ne’venti giorni che la Corte soggiornò a Zuthein, il Bertoldi ◀fece una tombola che gli procacciò buon guadagno. E tanto co’suoi modi, col suo ingegno, colla sua rettitudine aveva saputo acquistarsi la benevolenza della Corte, che dietro sua proposta i comici italiani poteron dare nel carnovale del 1735, mentre il Re era a Varsavia, nella prima anticamera de’Grandi appartamenti ufficiali, nel palazzo di Dresda, piccole rappresentazioni e intermezzi, davanti ai principi e alla principessa, sotto la direzione di Giovanni Alberto Ristori ; rappresentazioni che attenuarono temporaneamente le ristrettezze penose de’poveri artisti. Dopo la morte del re Augusto II, la Corte sassone si era volta di nuovo e con occhio ancor più benigno alla commedia italiana ; e il re Augusto III e la regina Maria Giuseppa, sentito il bisogno di ripristinar ne’loro palazzi la commedia italiana, dieder carico al Bertoldi di recarsi in Italia a scritturarvi una compagnia, la quale coll’aiuto dell’Ambasciator sassone a Venezia, Conte di Villéo, riunita sul finire del 1737, arrivò al principiar del nuovo anno a Dresda. (V. Casanova Giovanna). Se nella formazione della nuova compagnia entrasse il Bertoldi come attore non sappiamo ; come non sappiamo la data della sua morte.

Dallo studio del barone ö Byrn sui Comici italiani alla Corte di Polonia e di Sassonia, si apprende come, nel 1748, la sola Marianna Bertoldi col figlio Antonio, l’Arlecchino, prendesse parte alle rappresentazioni straordinarie di Varsavia per l’inaugurazione del nuovo teatro, che fu il 3 agosto, onomastico del Re. (V. Bastona Marta).