Olivetta. Non sappiamo chi si nascondesse sotto questo nome, che era un po' della serva e un po' dell’amorosa ingenua, a vicenda con Franceschina, nella Compagnia di Flaminio Scala. Nello spoglio del suo Teatro delle favole rappresentative, ella entra tre volte. Nel Vecchio geloso è figliuola di Pasquella, e amante di Pedrolino ; nel Marito è serva ; nei Tappeti alessandrini è serva. E la troviam serva nella tragedia de'Quattro pazzi, un de' nuovi Scenarj pubblicati da A. Bartoli.
Francesco Bartoli riferisce il seguente madrigale del Conte Gio. Battista Mamiano, che è tra le sue rime edite in vecchiezza nel 1620 :
Per la Signora Olivetta Comica
Pace promette il nomed’Olivetta gentile,ma le parole, il volto, e quei lucentiocchi crudi omicidiminacciano al mio cor guerre e tormenti.O che vezzoso stiledi Comica Sirenacol nome gioia dar, cogli occhi pena.Se di perir non brami in fiero ardorefuggi, fuggi mio core,nè ti fidar del finto nome, o stolto ;ma credi agli occhi, alle parole, al volto.
Il Bocchini (V.) ha nella seconda parte della Corona Macheronica il seguente
Prologo tra Olivetta e Bagolino
Bagolino
Ahimè, che più no possospinto dal gran dolor,portar sto peso adosso,soffrir sto batticor,perch' ho el▶ mio ben za perso,vado despersocriando adess :Olivetta mi son zo de gargam,appassionà d’amor, morto de fam.La zelosia m’accorapianze con le budell,che trovandose senzala to presenza,ogn’un languiss,e bocca, e gola no se puol dar pas,priva chi de baz offia, e chi d’un bas.Olivetta marioladeh, no m’abbandonar,che una menestra solame puol resuscitar ;e un baso de to boccamentre, che 'l scoccada quei laurin,puol dar la vita a un servo de'più car,ne l’amor sì costante, e nel magnar.Ma gramo in van me sbatto,ma con rabbia, e desgust,e fin che no te cattono posso aver più gust,che l’appetito adessoin far progressome vuol per mort ;e sbolzonado da Cupido ogn’or,ho la fame in la gola, amor nel cor.Olivetta
Se podesse za maicon Bagolin mio bell,ballar, tirarghe dentro,provandome con ti ;vogio sul fallofar comparir,la sguattara col cogo i quai tutt’untinterzeran corbette, e contrapunt.Tutti insieme
Su donca balladoriciaschedun salta in su,per confermar i humoride tanta servitù,deve la man adesso,e volzé spessole spalle, e 'l bust ;e tornéve co i petti a rincontrar,mostrando ch'anca i Zagni sa ballar.raffrenar tanti guai,e bandir sto martell :vorave governarlo,e restorarlo con un regalde sbrusadei, lasagne, e macaron,e vorria de formai darghe un gratton.Bagolino
No sastu donca, cruda,se cotto son per ti,e za mai nol se mudapensier notte, nè dì,anzi a quei che nol crede,ghe ne fa fedei miei sospir,che tanti per dessotto va scappand,che i me rompe i calzon de quando in quand.Olivetta
E mi grama meschinapriva del mio ben car,me posso smanizar,che niente mai concludo,e tutta sudoquando me metta far l’ajada, e co son in tel bon,da debolezza me casca il piston.Bagolino
Vien pur donca speranzapresto a la conclusion ;confortame la panzacon qualche bon boccon ;che dospuò te promettocon un ballettofarte vederrobba, che ti dirà dal gran stupor,Olivetta
Orsù via me contento,però vogio anca miViva l’amor Zagnesco,e viva Bagolin,con la cucina e 'l desco,e viva Frittellin ;viva pò Zan Padella,con Zan Gradella,e Candellot ;viva de le Vallade a ogni confin,Mezettin, e Fenocchio, e Zan Scappin.E viva Zan Buffetto,Brighella e Bagattin,Zan Polpetta e Guazzetto,Cappella e Trappolin :e viva sempre interatutta la schierade i Zagni al Mond,pur, che nel celebrar le nostre nozz,ciaschedun vegna a empir ◀el so gargozz.