(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 671
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 671

Civili Carolina. Figlia di Filippo Civili, artista mediocre per le parti di tiranno, cominciò da bambina a esercitar l’arte del padre, e la precocità dell’intelligenza diede segni manifesti dell’alto grado a cui sarebbe salita adulta. Iniziata ne’segreti dell’arte dalla zia materna, la celebre Carolina Santoni, si fece vivamente applaudire, qual prima donna giovine, a soli sedici anni. Trascorso vario tempo in quel ruolo, colla zia (era in Compagnia Domeniconi il 1844), entrò prima attrice assoluta con Antonio Stacchini, poi di nuovo con Luigi Domeniconi. Si recò poi in Ispagna per invito della zia Santoni.

Fu la Civili di slanciata e imponente figura ; di fisionomia attraente e nobilissima ; nella tragedia specialmente esercitava sugli spettatori un fascino indicibile : e i pubblici di Torino, Roma, Parma, Milano, Genova le furon prodighi in ogni tempo di acclamazioni entusiastiche.

Clarini Virginia. Al nome di Virginia, moglie di Giambatista Andreini, il Quadrio (op. cit.) dice : « Una Virginia Clarini detta Rotalinda trovo pure da alcuni rimatori lodata, come eccellente nel rappresentare con maestà le alte matrone. Questa seconda non è però dalla prima diversa, che fu di casato Clarini, e innestata negli Andreini. » Errore evidente, poichè è omai provato come l’Andreini fosse di casato Ramponi. La Clarini, nota in teatro col nome di Rotalinda, fiorì intorno al 1665. Il Bartoli riporta il seguente sonetto del Marchese Girolamo Ugolani Milanese, tratto dalle sue Rime (Milano, Marelli, 1667) :

Allude l’Autore al soprannome di Rotalinda

Ruota Ission, e la volubil ruota
l’eternità ne’giri suoi predice ;
e neppur una (ohimè) sperar ti lice
dal tuo lungo girar un’ora immota.
Col rostro adunco il crudo Augel percota
del redivivo cor l’esca infelice :
saprà per eternarlo un Giove ultrice ( ?)
eternar le tue pene in una ruota.
Ogni cosa qui ruota : e Cieli, e Morte,
e del venturo dì ruota l’Aurora ;
sicchè ogni cosa è nel rotar sicura.
Ruoti dunque Ission, ruoti la sorte,
ruotino i Cieli, a Rotalinda ancora
ruotar veggo soggetta or la Natura.