Bertini Florido. Primo caratterista e promiscuo assai pregiato. Il nonno, orefice, non avuto in troppo odore di▶ santità, dovette abbandonare Roma, sua patria, col figliuolo, giovanissimo, e rifugiarsi a Buje nell’ Istria, dove continuò a esercitar l’arte sua, e dove Augusto, era il nome del figlio, si unì con Antonietta Mazzari, istriana, in matrimonio, dal quale nacque il maggio del 1841 Florido Bertini. Giunta colà una compagnia comica, il padre pensò bene ◀di▶ lasciar l’arte dell’oreficeria per abbracciar quella del palcoscenico. La madre morì a Mantova ◀di▶ parto nel’49, e Florido esordì, ancor giovinetto, nella Compagnia ◀di▶ Gio. Batt. Zoppetti, diretta da Alamanno Morelli. Passò poi in quelle ◀di▶ Giustiniano Mozzi e ◀di▶ Alessandro Salvini, cominciando in questa a sostener le parti ◀di▶ secondo amoroso. Entrò il’57-58 nella Compagnia che suo padre aveva formata in società con Luigi Aliprandi, e vi recitò gli amorosi a vicenda con Carlo Monti ed Eugenio Cazzola. Fu il ’60 con Prina e Asti, dai quali si sciolse per pagare alla patria il suo tributo ◀di▶ buon cittadino. Fece parte della seconda spedizione Medici, e combattè a Milazzo, ove ebbe il grado ◀di▶ sergente, poi a Reggio, poi, il 1° ◀di▶ ottobre, al Volturno. Licenziato dopo la presa ◀di▶ Capua, raggiunse ad Alessandria il padre (che sin dal ’50 era passato a seconde nozze), col quale fu scritturato dal conte Iacopo Billi ◀di▶ Fano pel teatro ◀di▶ Naum ◀di▶ Costantinopoli. Dopo un anno, il padre formò compagnia per teatri ◀di▶ minor conto, e fu con quella a Smirne, ad Atene, nelle Isole Ionie, e nell’ Egitto, ove s’era finalmente domiciliato. Fatta Cesare Dondini compagnia con Gaspare Pieri, Bertini vi fu scritturato qual primo attor giovine. Ma il patetico non fu il suo forte : e se ben dalle beccate del suo esordire al teatro ◀di▶ Cremona, passasse poi alla tolleranza de’pubblici i più severi, si diede alle parti ◀di▶ brillante che sostenne varj anni, sinchè, venutagli ad aumentar la pinguedine, risolse il ’70, per consiglio ◀di▶ artisti sommi, fra’quali il Bellotti-Bon, ◀di▶ metter la parrucca e abbracciar definitivamente il ruolo ◀di▶ caratterista, ch’egli anch’oggi sostiene.

Fu il ’73 nella seconda Compagnia della Sadowski, diretta da Luigi Monti, e il ’74 in quella ◀di▶ Luigi Bellotti-Bon (che il Bertini con sentimento ◀di▶ gratitudine profonda, chiama suo solo maestro), al fianco della Tessero e della Falconi, ◀di▶ Pasta, ◀di▶ Salvadori e ◀di▶ Bassi. Dopo un triennio passò in quella ◀di▶ Luigi Monti, che lasciò dopo due anni, scritturato dalla Principessa ◀di▶ Santobono pe’ Fiorentini ◀di▶ Napoli, al fianco della Pezzana e della Duse, ◀di▶ Emanuel e ◀di▶ Majeroni. Formò, l’anno dopo, società con la Boetti-Valvassura ; poi fu scritturato per l’ America del Sud, ove stette oltre due anni, da Adelaide Tessero, colla quale tornò in società, dopo aver passato tre anni in Compagnia ◀di▶ Vittorio Pieri. Formò nuova società con Ettore Paladini e Pietro Falconi per un triennio ; finito il quale, si unì alla Compagnia Talli-Carloni-Colonnello-Favi.
Tornò poi in America coll’antico socio Pietro Falconi, e oggi, marzo 1896, ha formato società con Vitti e Raspantini.
Il Bertini ebbe campo nella sua lunga vita artistica ◀di▶ mostrare quanto egli valesse, creando parti disparatissime in versi e in prosa col miglior de’successi dovunque. L’ Agatodèmon nel dramma omonimo ◀di▶ Cavallotti, il Duca ◀di▶ Modena nel Fulvio Testi ◀di▶ Ferrari, il Conte Trast nell’ Onore ◀di▶ Sudermann, lo Scarpia nella Tosca ◀di▶ Sardou, il Teissier nei Corvi ◀di▶ Bèque, collocarono il Bertini fra i più intelligenti e più colti artisti del nostro tempo. Una sera in cui egli rappresentava al Gerbino ◀di▶ Torino l’A’ basso porto ◀di▶ Cognetti, l’Emanuel che assisteva alla recita da una poltrona, con sentimento ◀di▶ schietta ammirazione pel fratello d’arte, gli mandò sulla scena un bellissimo anello con pietre preziose, accompagnato da queste parole : Giovanni Emanuel all’inzupperabile o’ Zi Pascale lu cantiniere. Anche si dilettò il Bertini ◀di▶ poesia, e scrisse versi originali ispiratissimi, tra’quali un sonetto all’ Aleardi ; altri volgarizzò o imitò dal francese, tra’cui quelli del Bateaux Rose ◀di▶ Giovanni Richepin.
Volle scrivere pel teatro, ma si fermò al primo tentativo.
Ha il Bertini una sorella, Augusta, già prima amorosa, poi seconda donna, oggi madre e caratteristica, sposa a Raspantini, napoletano, attore, ma più amministratore della compagnia sociale ◀di cui s’è fatto parola.