Barach Fernandez Maria. Figlia del precedente e di▶ Nicoletta Stipich Nefer ◀di▶ Spalatro, nacque a Zara, ove si trovava il padre suggeritore. Quand’egli lasciò l’arte, chiamò a sè la piccola Maria per metterla in un collegio ◀di▶ Milano : ma, lui morto, le angustie ◀di▶ famiglia le fecer troncare gli studî e la sbalzaron su le scene a soli 13 anni. Esordì a Milano sul finire del ’63 con Cesare Marchi nel teatro della Stadera ; e nonostante un fisico non de’più eleganti, era piccola e grassa, fece subito buona prova, dando speranza ◀di▶ forti e immediati progressi. Infatti un ferreo volere accoppiato a un’attitudine all’arte ben accentata, l’alzò dopo solo due anni al grado ◀di▶ amorosa in compagnia ◀di▶ Carbonin e in quella assai buona ◀di▶ Arcelli, e ◀di▶ prima donna assoluta in quella ◀di▶ un certo Tognotti. Ma se l’arte le arrise dal suo inizio, non le arrise fortuna materialmente : chè, sbalzata ◀di▶ compagnia in compagnia ◀di▶ varia specie e non certo delle migliori, trascinata ◀di▶ paesucolo in paesucolo, ebbe a patire ogni sorta ◀di▶ peripezie, sin chè, nel ’70, scritturatasi come prima donna assoluta con Achille Dondini, cominciò la sua vita nuova, che fu vita dell’arte propriamente detta. Passò dalla Compagnia Dondini in quelle ◀di▶ Cesare Vitaliani, ◀di▶ Lorenzo Calamai, delle sorelle Vestri, ◀di▶ Alessandro Salvini, ◀di▶ Carlo Lollio, ◀di▶ Enrico Dominici e Cavara, coi quali ultimi si recò a Lisbona. Sposatasi nel 1881 a un portoghese, lasciò il teatro per darsi alle gioie della famiglia…. Ma fu momento ◀di▶ transizione : chè, dopo sette anni, le tavole del palcoscenico l’attrassero ◀di▶ nuovo, ed essa piena ancora ◀di▶ entusiasmo, ◀di▶ vigore, ◀di▶ gioventù, ◀di▶ fede, vi si abbandonò ciecamente. Fu col Palamidessi e col Paladini prima, poi col Marinoni in Alessandria ◀di▶ Egitto, prima donna a vicenda con Teresina Mariani. Lasciò nel’ 91 il ruolo ◀di▶ prima donna assoluta per darsi a quello ◀di▶ madre, scritturata con Andrea Maggi prima, poi con Giuseppe Pietriboni, con Ernesto Rossi e con Gustavo Salvini, col quale si trova tuttavia.
È stata Maria Barach artista geniale, piena ◀di▶ slancio, popolarissima. La mancanza ◀di▶ una figura rispondente alle esigenze dell’estetica teatrale, fu in larga scala compensata da una voce potente e melodiosa. A Maria Barach mancò forse quella guida che altre artiste modificò e migliorò, togliendo loro tutte le angolosità che procedono più specialmente da esuberanza ◀di▶ mezzi e da soverchia libertà ◀di▶ azione…. ; ma non le mancarono certo nè applausi ◀di▶ pubblico, nè encomii ◀di giornale.