Vedova Nicola, di▶ Venezia, figlio ◀di▶ Pietro (V. Botteghini), fu prima ufficial ◀di▶ marina al servizio ◀di▶ quella repubblica, caduta la quale si diede all’arte della scena, in cui, mercè ◀di▶ una figura maestosa, ◀di▶ una voce possente, ◀di▶ una memoria ◀di▶ ferro, riuscì in breve il più rinomato de' tiranni da teatro diurno. Attila Flagello ◀di▶ Dio, Ezzelino da Romano, Fazio nel Ratto delle Sabine, Talbot nella Giovanna d’Arco, e moltissime altre parti furon da lui interpetrate alla perfezione, e nessun attore potè vantarsi mai ◀di▶ avere nella sua beneficiata un incasso maggiore ◀di▶ quello che nella sua beneficiata aveva il Vedova ; il quale se sollevava all’entusiasmo il popolino delle recite diurne, era anche molto apprezzato in quelle serali, dal pubblico eletto, come padre nobile, non che come attor ◀di▶ tragedia. Fu con le migliori Compagnie d’Italia scritturato, poi socio del Dorati e del vecchio Pieri, poi ◀di▶ nuovo scritturato con Francesco Taddei, e ◀di▶ nuovo socio (1829) con Gaetano e Antonio Colomberti, artista anche allora ◀di▶ gran pregio, sebben già in età avanzata. Morì a Bologna verso il 1840. Mentr'era col Raftopulo a Venezia il 1821, il Giornale de' teatri scrisse ◀di▶ lui che non avea voce adattata al rango che sosteneva ; che mancava ◀di▶ gesto tragico, e si dimostrava sempre truce ne' suoi atti, quand’anche l’uopo nol richiedesse….
Secondo la leggenda del palcoscenico, il Vedova fu il più ignorante uomo del mondo ; e si vuole che un giorno (già da tempo era impensierito per la scelta della beneficiata) si recasse alla prova con un libro sotto al braccio, sclamando : l’ho trovada, l’ho trovada, un po'lungheta, ma tagiaremo. Piena sicura ! Era la Divina Commedia. E vuolsi anche fosse lui, che solea dire ◀di▶ sè : mi son el primo tirano dopo Cristo.
Ma tali aneddoti e la critica del giornaletto veneziano sono in aperta contraddizione col giudizio che ne dà il Colomberti, attore provetto, e del Vedova conoscitore esperto. Egli non solamente lo ammira come tiranno, padre nobile e attore tragico, ma lo dice rispettoso del pubblico e ◀di▶ sè ; abbigliato sempre irreprensibilmente, e disputato da' più accreditati capocomici.
Vedova-Ristori Giulia, sorella del precedente e moglie ◀di▶ Enrico Ristori, fratello della celebre Adelaide, nacque in Alessandria ◀di▶ Piemonte il 24 giugno 1826, e fu artista ◀di▶ qualità egregie. La vediam prima attrice il 1854-55 della Compagnia ◀di▶ Cesare Asti, e i giornali del tempo hanno molte parole ◀di lode pel suo metodo squisito sì nella commedia, sì nel dramma, per la voce insinuante, per la verità, l’intelligenza, la passione. Il suo accento – dicono – commoveva anche nelle mezze tinte, anche in quelle piccole nuances d’un carattere, sulle quali molte altre sorvolano, e che ella afferrava e coloriva a meraviglia. Morì a Firenze il 31 marzo del 1900.
