Cattoli Giacinto. Bolognese, comico del Serenissimo di▶ Parma Antonio Farnese, fu attore ◀di▶ assai pregio per la maschera dell’Arlecchino, sotto nome ◀di▶ Tracagnino (nel linguaggio romagnolo risponderebbe al Tombolotto de’Toscani). Fu da principio al servizio del Duca ◀di▶ Mantova, poi dopo il 1708, passato quel Ducato in potere dell’Imperatore Giuseppe, il Cattoli portossi a Venezia, dove ebbe sempre impiego ; così Fr. Bartoli.
Nel 1716 era a Bologna, come vediamo dal sonetto che qui pubblico per gentile comunicazione del signor Pietro Pieri, antiquario ◀di▶ Roma, fedelmente trascritto da un foglio volante largo 40 centim., alto 58, che contiene in cima il presente ritratto.
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GIACINTO CATTOLI DETTO TRACAGNINO
comico ◀di▶ s. a. s. il sig. principe Antonio Farnese ◀di▶ ParmaDedica umilissimamente il proprio Ritratto in segno
◀di▶ riverentissimo ossequio, ed obbligoAL MERITO GRANDE DEL NOBIL’UOMO
IL SIG. CONTE ANTONIO ESTENSE MOSTINon vi ramenti Antonio Avi possentiNe quel Tralcio Regale, onde scendete ;Ma la natìa Virtù, per cui splendeteQuesta, che al vostro piè fia s’appresentiGiocosa Immago è vil, come scorgete,Le Scene vi solea co’ rozzi accenti.Pregio sarà, che sovra ogn’altro ascenda,Se l’onor d’un sol guardo or le donate,Benchè per sua viltà già non l’attenda.Ma sol perocchè ognun, queste malnateMie sembianze mirando, indi comprenda,Quanto coi Vili ancor Gentil voi siate.
Il 21 ottobre del 1720 inviava da Piacenza al Duca ◀di▶ Modena la seguente supplica, tuttavia inedita, che tolgo dall’Archivio ◀di▶ Stato ◀di▶ Modena, per gentile comunicazione del Direttore conte Malaguzzi.
Ser.ma Altezza
Non Auendo potuto Auer l’onore ◀di▶ seruire l’Altezza Vostra Serenissima questo Carnouale per eser io impegnato in Ferrara à Benche il male sia deriuato dà chi poteua impegnarmi Auanti ◀di▶ Ferrara Auendone io fatto là Ricerca ; Tutta Via esendo io disochupato quest’Autunno, se mai l’A. V. gradise ◀di▶ Voler ch’io mi portasi in modona Con la Compagnia niente inferiore à quella che Ci Verà il Carnouale ; quando io sia Chiamato dal A. V. questo solo mi Basta, per Ottenermi Licenza è Teatro, ma quello del S.r Co : Ottauio Rangoni Con quel Vtile che Vorà darci ; So che il Regalo del Ser.mo S.r Duca non potrassi auere per eser destinato per il Carnouale in presto Basterami là Generosita ◀di▶ V. A. S. ; Se questa mia Vmilissima Oferta fosse dal A. V. Gradita ed’Acetata, Saria necesario che L’A. V. me ne facese subito Auertito Aciò che io non prendesi Altro impegno, esendo in tratato ed’Atendero L’impegnarmi sino alla Venuta delle Letere ◀di▶ modona ; perdoni V. A. questa mia temerita, non esendo stato Altro il stimolo che l’Ardente Brama ch’io nutro d’Auer l’onore ◀di▶ seruire l’A. V., Là mia Compagnia è Composta tutta ◀di▶ Giouentù, Bone maschere, è Ben Vestita ; Atendero Stimatissimi Cenni ◀di▶ V. A. è Col Umigliarle i miei Riu.mi Rispetti mi Costituisco
Di V. A. S
Vmile è Riu.te Suplica al A. V. S.
Per
Giacinto Cattoli d.to Tracagnino
Probabilmente fu la stagione ◀di▶ primavera del 1728 a recitare a Modena, come si rileva da una viva raccomandazione del Farnese al Duca Suocero, la quale comincia :
Desiderando ogni maggior uantaggio alla Compagnia Comica del Cattoli da me riceuuta sotto la mia Protezione, mi prendo la confidenza ◀di▶ pregare uiuamente V. A. acompiacersi d’accordare Alla medesima la permissione che possa fare le sue recite in cotesta Città doppo le Feste della prossima Pasqua etc. etc.
Lo troviamo poi nel’39 a Bologna, dove, secondo una indicazione nel diario del Barilli (Ricci. T. ◀di▶ B.) morì il mese ◀di▶ dicembre. La sera del 27 dicembre, con pompa funebre fu portato alla sepoltura alla sua chiesa parrocchiale ◀di▶ S. Michele del Mercato ◀di mezzo il famoso Tracagnino Cattoli, compianto universalmente da tutti li Tracagnini per essere lui l’unico in tale professione, e vi erano tutti questi comici dietro con torcie accese.