Riccoboni Antonio, veneziano, comico egregio per le parti di▶ Pantalone nella Compagnia al Servizio del Duca ◀di▶ Modena. Luigi XIV richiese al Duca ◀di▶ Modena il Riccoboni, il quale, colpito dalle parole cortesi ◀di▶ rammarico che il Duca gli volse nel licenziarlo per la Francia, rifiutò ◀di▶ recarvisi, qualunque fossero i patti offertigli. Secondo i Fratelli Parfait, seguiti poi dagli altri, la richiesta del Re fu causata forse dal fatto che poco piacque a Parigi il Pantalone (◀di▶ cui s’ignora il nome), il quale andò a sostituir Turi, egregio artista (V.), morto il 1670…. Ma questa non è che un’ipotesi ; e anzi, il Robinet, citando il nuovo Pantalone, nella sua lettera in versi dell’8 marzo 1670, dice :
tous les acteurs de cette troupe,qui maintenant ont vent en poupe,compris leur nouveau Pantalon,rouge, ma foi, jusqu’au talon,y font a l’envi des merveilles.
Questo Pantalone ignorato essendo stato l’ultimo Pantalone andato a Parigi, e non trovandosi poi citato più da alcuno, è probabile che la richiesta del Re ◀di▶ Francia avvenisse poco dopo il '70.
Avanti ◀di▶ esser Comico al Servizio del Duca ◀di▶ Modena (ma non sappiam quando), Riccoboni era a Napoli ; e ciò sappiam da una supplica del '74 al Duca, in cui egli espone : che certo Bartolomeo Pavia modenese, suo servo, partitosi con lui da Napoli, per recarsi a Modena al servizio ◀di▶ quell’Altezza Serenissima, a Gaeta se ne fuggì con danaro parte prestatogli, e parte affidatogli. E trovandosi ora detto servo a Modena, in casa del conte Sertorio, e potendolo pagare, Riccoboni supplica il Duca perchè vi si adoperi….
Il Riccoboni doventò il conduttore della Compagnia ducale, invece ◀di▶ Costantini, e il luglio del '77 Alfonso d’Este ne sollecitava il passaporto per tale ufficio.
Lo vediamo il '79, Pantalone a Londra, non sappiam se solo o con la Compagnia, ma certo al servizio sempre ◀di▶ Don Alfonso,… come ci fa sapere la moglie Anastasia (probabilmente non comica), la quale, lontana dal marito, senza mezzi ◀di▶ sussistenza, e più con cinque creature da allevare, si raccomanda alla solita pietà e munificenza del Duca…. Delle cinque creature non abbiam notizia che ◀di▶ due : Luigi, Lelio, del quale s’ avrà da discorrer lungamente, e Bartolomeo, soldato ◀di▶ fortezza ◀di▶ Modena, che il giugno dell’ '83, provocato da altro soldato ◀di▶ fortezza, figlio ◀di▶ Carlo Curti della guardia del Duca, e seco lui costretto a battersi con la spada, lo distese morto, passandogli il fianco.
Fra i documenti che concernon la Compagnia del Duca, ov'era Pantalone, ve n’ha uno del 1681, che comprende la nota della paga per ognun de'comici in sessanta ducatoni d’argento, e queste parole aggiunte : l’anno 1682 gli donò Sua Altezza vinti doble per ciascheduno Comico, et erano in dodici sì che l’ordine fu ◀di▶ doble 240 in tutto, e poi l’ Altezza Sua si disfece della Compagnia. E ancora più sotto : in quest’anno a dì 20 gennaio si attaccò ◀di▶ notte il fuoco al Teatro Valentino ; e in poche ore restò affatto incenerito. Si proseguirono però le Comedie nella Sala detta della Biada, ove d’ordine ◀di▶ Sua Altezza si fecero la scena, e qualche palchi per modo ◀di▶ provisione.
Fra le carte ◀di▶ Don Alfonso furon rinvenute parecchie cambiali ◀di▶ comici fra cui ◀di▶ Riccoboni, in data del 28 aprile 1677, che riferisco testualmente :
Ricevo Io Antonio Rico Bon per puro imprestido dal E.sa Sig.r don Alfonzo deste dopie ◀di▶ italia dieci per restutirle a piacimento ◀di▶ Sua Sele.za a chi comandera e presentera la presente riceuta.
Altro documento ci fa sapere che S. A. diede la sussistenza in ragione ◀di▶ due doppie al mese per ciascheduno dei comici dal 1° maggio 1686. L'agosto del 1687 Riccoboni lasciava ricevuta al tesoriere Zerbini del prestito ◀di▶ dieci doppie, ossia lire 330, obbligandosi ◀di▶ rilasciarle a due al mese.
Al nome ◀di▶ Torri Antonia, è l’elenco della Compagnia pel 1688. Pel carnovale ◀di▶ quell’anno furon distribuite con ordine del 7 marzo '89 doble centocinquanta d’Italia, ai dodici comici, fra'quali il Riccoboni, ritenendo doble venticinque prestate il maggio.
Il 9 d’agosto dell’ '89 gli furon rimborsate lire 83, spese nel trasporto della condotta per barca dal Finale a Modena.
Il '95 egli si rivolge al Marchese Pio perchè voglia confermargli e continuargli « la gloria già goduta da lui con tanta venerazione, ordinando che gli sia rinnovato il Passaporto, e repplicata la segnalata dichiarazione d’attuale servitore etc. » Con altra supplica dello stesso anno implora un sussidio, che gli è accordato.
A questo punto cessano le notizie ◀di Antonio Riccoboni.