Bastona Marta. Figlia della precedente.
Prima ancora del rimpasto della compagnia che doveva avvenire in quaresima del ’37, la Marta « eccellente attrice – scrive Goldoni stesso (Memorie, T. I, pag. 315, ed. Loehner) – piena d’intelligenza, nobile nelle parti serie, e piacevolissima nelle comiche » era stata chiamata a sostituire sua madre. E di▶ questa sostituzione così parla il Goldoni nella prefazione al Tomo XIV delle sue opere (Ediz. Pasquali) :
…. il cambiamento più rimarcabile fu quello della Bastona madre nella Bastona figlia, moglie ◀di▶ Girolamo Foccheri, comica eccellente quanto sua madre ; ma che oltre l’avvantaggio dell’ età aveva quello ◀di▶ una maniera più nobile ◀di▶ recitare. Ella fu presa per prima donna a vicenda colla Romana, com’ era sua madre.
Recatasi al Falcone ◀di▶ Genova colla Compagnia ◀di▶ S. Samuele, la primavera del 1736, la Compagnia – scrive Goldoni – era salita in maggior credito per la novità della Bastona…. E il maggio del 1743, morta la Baccherini a Genova, ella s’impossessò della parte della Donna ◀di▶ garbo, ed ebbe la soddisfazione ◀di▶ recitarla e ◀di▶ riscuoterne infiniti applausi (Gold., Id., Tom. XVIII). La Marta era stata avanti seconda donna al S. Luca, contendendo la palma alla prima attrice che era la Vittoria Miti.
Così ne scrive Fr. Bartoli :
Reggeva allora quella Compagnia Antonio Franceschini detto Argante primo Innamorato, con il quale faceva de’ Scenici contrasti con molta vivacità ◀di▶ spirito, e con un dialogo eloquente ed ottimamente condotto. Passò in altre Compagnie ◀di▶ grido, e crebbe sempre più il suo valore quando ebbe occasione d’esercitarsi con Silvio della Diana, e poi con Antonio Vitalba. Ella era assoluta Padrona del Teatro, e quando parlava, sapeva ben in qual modo incominciare e finire il discorso con intero compiacimento ◀di▶ chi l’ascoltava. Una facondia copiosa, un’ arguzia sottile, ed alcuini motteggi aspri insieme ed accorti, resero questa comica sulle scene gradita. La sua fama giunse oltre i confini d’Italia, e fu chiamata dall’Elettor ◀di▶ Sassonia, sotto a’ cui reali auspicj, onorata ◀di▶ favori e ◀di▶ generosa pensione, venne meno il viver suo in Dresda l’anno 1762, il cinquantesimo dell’età sua non interamente matura.
Secondo il barone ö Byrn (op. cit.), il nome della Bastona appare la prima volta in Sassonia il 3 agosto del 1748, onomastico del Re, all’ inaugurazione del nuovo teatro per la commedia, nelle vicinanze del Palazzo Reale nel sobborgo, in Varsavia, dove Augusto III abitava ◀di▶ preferenza. Per la 2ª rappresentazione furon dati gratis i biglietti dall’ufficio del maresciallo ◀di▶ Corte, dietro domanda firmata e sigillata ◀di▶ chi desiderava assistervi. Si recitarono ventotto commedie dal 3 agosto 1748 al 24 gennaio 1749, fra le quali una in tre atti ◀di▶ Giovanna Casanova, con musica ◀di▶ Apollini : Le Contese ◀di▶ Mestre e Malghera per il trono, che si conserva tuttavia manoscritta (testo e partitura) e rilegata in velluto rosso nella biblioteca musicale del Re ◀di▶ Sassonia. La rappresentazione ebbe luogo il 6 ◀di▶ novembre, e i personaggi e gli attori ne furono i seguenti : Bottenigo, Pietro Mira – Malghera, Giovanna Casanova – Mestre, Rosa Grassi – Stricherhoc, Gerolamo Focher (Focari o Foccheri) – Carpenco, Francesco Seydelmann, e Ballotta Antonio Bertoldi. L’opera, una farsa senza spirito, secondo il gusto moderno, e senza l’eterno feminino, contiene anche un’ apprendice in polacco, nella quale è detto non trattarsi che ◀di▶ una parodia delle più salienti scene della Didone e Semiramide e altre opere del Metastasio. Benchè in questa non prendesse parte la Bastona, nondimeno è certo che ella era già nella compagnia col marito Focher o Focari, che sosteneva in detta opera la parte ◀di▶ Stricherhoc, come abbiam visto. Nel carnevale del 1749 si diede « Amor non ha riguardi » ◀di▶ cui i personaggi erano Tabarino padre ◀di▶ Aurelia e ◀di▶ Florindo, Lelio cavalier bolognese, Brighella maestro ◀di▶ casa, Pantalone padre ◀di▶ Rosaura, e Arlecchino padre ◀di▶ Colombina : l’Aurelia era la Bastona che rappresentava quasi sempre, come vedremo, quella parte ; Tabarino era Camillo Conzachi – Pantalone, Francesco Golinetti – Colombina la Isabella Toscani – Rosaura la Casanova – Arlecchino, Antonio Bertoldi – Brighella, Pietro Moretti ; gli amorosi erano Bernardo Vulcano, Giovacchino Limberger e Giovanni Battista Toscani ; e molto probabilemente in questa rappresentazione sarà stato eliminato il Limberger, il peggior ◀di▶ tutti, secondo i giudizi del tempo. Anche la Bastona troviamo prender parte alla rappresentazione del Zoroastro, sotto le spoglie ◀di▶ Amelia, l’erede pretendente del trono ◀di▶ Battro. (V. D’Arbes Cesare).
Nel 1750, ossia dopo le accennate rappresentazioni ◀di▶ Varsavia, apparve a Stuttgart una specie ◀di▶ contributo alla Storia e alla prosperità del Teatro, in cui è uno schizzo critico sugli artisti della commedia, che il lettore troverà al nome ◀di▶ ciascun d’essi. Ecco quello che concerne la Bastona.
Marta Focari (Bastona-Focher) è indiscutibilemente la miglior commediante. Ha voce, figura, e piace nelle parti anche più antipatiche. Il suo portamento è davvero da regina. Non è la più giovane, ma si direbbe tale, a giudicar dall’entusiasmo ch’ella desta sull’altre in iscena. Il suo sguardo, le sue espressioni, il volger del capo, i gesti, l’incesso, tutto contribuisce a farla recitare perfettamente. Ella può essere colla stessa facilità comica e drammatica : sostiene per lo più la parte ◀di Aurelia.
Questo giudizio così favorevole non ebbe nè meno la Giovanna Casanova. Nello studio del Byrn non è alcun cenno che riguardi la pensione e la morte della Bastona : solo vi si trova un cenno della pensione del marito, Gerolamo Focher, nel 1763 circa, quando, cioè, la moglie, secondo il Bartoli, era già morta. Il 26 febbraio del 1756, la rappresentazione della Vedova scaltra fu l’ultima dei comici italiani a Dresda.