Bacelli-Zanerini……. (?). Moglie di▶ Agostino Zanerini, comico. Morto lui, si unì in seconde nozze a un Bacelli musicista, autore della partitura del Nuovo maritato, o Gl’Importuni, commedia ◀di▶ Cailhava, rappresentata il settembre del 1770. La Zanerini, assai pingue, esordì alla Commedia Italiana il 21 luglio ’66, colla figlia (V. Zanerini-Bianchi) negli Amori ◀di▶ Arlecchino e ◀di▶ Camilla, commedia in tre atti ◀di▶ Goldoni, e vi fu accettata per le parti ◀di▶ madre. Creò con molto successo la parte ◀di▶ Eleonora nei Tre Gemelli Veneziani ◀di▶ Antonio Mattiucci detto Collalto, rappresentati il 7 dicembre del 1773 ; e abbandonò la Commedia Italiana, alla sua chiusura del 1776.
Baccherini Anna. Attrice fiorentina che recitava a Venezia le parti ◀di▶ servetta con molto plauso. Di lei non abbiamo altre notizie che queste lasciateci dal Goldoni nelle sue memorie, che riproduco fedelmente per non sciuparle :
…. la mia predilezione per le Cameriere mi fece fissare sulla signora Baccherini, ch’ era stata in quell’ impiego alla sorella ◀di▶ Sacchi sostituita. Quella era una fiorentina bellissima, molto allegra, graziosissima, d’un viso pienotto e rotondo, ◀di▶ pelle bianca, d’occhi neri, ◀di▶ molta vivacità, e d’una pronunzia che rapiva. Non aveva il talento e l’esperienza ◀di▶ quella che avevaia preceduta, ma si vedevano in lei disposizioni felici, e non le mancava che tempo ed esercizio per giugnere alla perfezione. Madama Baccherini era maritata, ed io l’era ancora. Stringemmo insieme amicizia, avendo bisogno l’uno dell’ altro : io lavoravo per la sua gloria, ed essa dissipava le mie malinconie.
Era un costume inveterato fra i Comici italiani, che le Cameriere dessero ogni anno in più volte certe opere che si chiamavano ◀di▶ trasformazioni, come lo Spirito folletto, la Cameriera Maga, ed altre dello stesso genere, nelle quali l’attrice mostrandosi sotto forme differenti cambiava molte volte costume, rappresentava molti personaggi, e parlava diverse lingue.
Fra quaranta o cinquanta Cameriere che potrei nominare, non ve n’eran due che fosser soffribili. O avevano caratteri falsi, o costumi caricati, o linguaggi balbuzienti, od illusioni difettose ; e questo doveva succedere ; perchè, affin ch’una donna sostenga bene tutte queste metamorfosi, converrebbe veramente che avesse in sè quella magìa che nell’opera le si suppone.
La mia bella fiorentina moriva ◀di▶ voglia ◀di▶ far vedere il suo bel visino sotto varie figure. Corressi la sua pazzia, e procurai al tempo istesso ◀di▶ contentarla.
M’ immaginai una Commedia, in cui senza cambiar ◀di▶ linguaggio nè d’abito, potesse sostenere molti caratteri, cosa che non è troppo difficile per una donna, e meno ancora per una donna ◀di▶ spirito.
Questa Commedia aveva per titolo la Donna ◀di▶ garbo. Piacque infinitamente allorchè si lesse, e Madama Baccherini n’era incantata ; ma gli spettacoli a Venezia avvicinavansi al lor fine. La Compagnia doveva andare a Genova per passarvi la Primavera, ed era colà che dovevano la prima volta rappresentarla. Io ancora aveva proposto ◀di▶ andarvi, allorchè cominciassero a recitarla ; ma divenni ad un tratto il giuoco della fortuna.
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…. andrò a Genova…. assisterò alle prove della Donna ◀di▶ garbo ; la Baccherini avrà forse bisogno ◀di▶ me, e sarà molto contenta ◀di▶ rivedermi. Gli allettamenti ◀di▶ quell’attrice vezzosa entravano ancor a parte delle mie premure ; e mi faceva un giorno ◀di▶ festa quello ◀di▶ vederla ad eseguir bene quell’ importante parte nella mia Commedia. Ma oh Cielo ! Il fratello ◀di▶ Madama Baccherini essendo ancora a Venezia, viene da me ; lo veggo addolorato, e senza poter pronunziare parola, mi dà da leggere una lettera venuta da Genova, e sua sorella era morta.
Che fatal colpo per me ! Non era un Amante che piangesse la sua Innamorata ; ma era un Autore che compiangeva la perdita dell’Attrice.
La Baccherini, secondo il necrologio della chiesa ◀di▶ S. Sisto (V. Loehner), morì il 19 maggio 1743, in età ◀di▶ circa 23 anni.
La Donna ◀di▶ garbo fu poi recitata dalla Medebach, e Goldoni che ne vide la rappresentazione a Pisa, ne fu soddisfattissimo. Ad essa egli dovè la sua partenza dalla Toscana e il ritorno a Venezia, scritturato dal Medebach.
La Donna ◀di▶ garbo fu la prima commedia ◀di▶ carattere, dal Goldoni disegnata e intieramente scritta, senza lasciare a comici la libertà ◀di parlare a talento loro, come in quel tempo comunemente accostumavano. (V. Prefaz. Ediz. Pasquali, Ven. 1761).