Zan Polo, veneziano. Abbiamo dal Sanuto (V. D'A., op. cit.) come si presentasse a San Beneto in ca da Pesaro tra un atto e l’altro del Miles gloriosus di▶ Plauto (16 febbrajo 1515), recitato dagli Accademici Immortali, con una « comedia nova, fenzando esser negromante, et stato all’Inferno, e fe' venir un Inferno con fogi e diavoli : fense pur farsi Dio d’Amor : e fo porta a l’inferno : trovò Domenico tajacalze cazava castroni, el qual con li castroni vene fora ; fe' un ballo essi castroni ; poi venne una musica ◀di▶ Nimphe, in un carro trionfai, quali cantavano una canzon, batendo marteli, cadauna sopra una incudine a tempo, et fenzando bater un cuor ».
Il 9 febbrajo del 1522 fece a Venezia ai Crocicchieri gli intermezzi nella commedia ◀di▶ Philante inamorato in Caritea, recitata dal De Nobili (V. Cherea, Trappolino e Cimador).
Zanuzzi Francesco Antonio. Fratello ◀di▶ Elisabetta Catroli, nato verso il 1728, recitò ne' teatri ◀di▶ Venezia le parti ◀di▶ Innamorato, e fu cognominato Vitalbino, per la gran somiglianza ch'egli aveva nella recitazione con Antonio Vitalba. Chiamato a far parte della Commedia Italiana ◀di▶ Parigi, vi esordì il 25 luglio del '59 nel Cavalier d’industria, scenario italiano in tre atti : l’anno dopo fu ricevuto a tre quarti ◀di▶ parte, e il 14 gennajo '66 a parte intera. Alla chiusura del teatro nell’ '80, Zanuzzi, che ad ogni modo aveva compiuto i suoi anni ◀di▶ servizio, fu congedato con una pensione ◀di▶ 1000 lire annue, e un indennizzo ◀di▶ 5000 lire, pagabili in due volte e in due anni. Tornato in Italia, pare lasciasse definitivamente il teatro, dacchè il Bartoli, un anno dopo, ci avverte com’ egli colle ricchezze, fatte in Francia, avesse acquistato un palazzo e de' poderi nel trevigiano, e quivi stabilita la sua dimora « lungi dal pensier del teatro ». Non si conosce la data della sua morte ; ma egli viveva ancora il 1790, del qual anno il Museo della cità ◀di▶ Bassano, terra natale dello Zanuzzi, io credo, serba ◀di▶ lui una lettera del 18 xbre a Giacomo Vittorelli (il poeta anacreontico ?), che ringrazia per la restituzione ◀di▶ lire duecentosei prestategli.
Francesco Antonio Zanuzzi fu avuto in gran pregio non solo come attore, ma altresì come uomo. Fu sua l’idea ◀di▶ far andare il Goldoni a Parigi, dopo il successo del Figlio d’Arlecchino perduto e ritrovato, per rinsanguare la povera commedia italiana che dava i segni manifesti della sua prossima fine ◀di▶ anemia ; e n’ ebbe infatti incarico ufficiale da' Gentiluomini ◀di▶ Corte, e trattò la cosa in tal modo, che il poeta veneziano già ammiratore e conoscitore dei ◀di▶ lui pregi, lasciata la sua cara patria, ov' era accarezzato, festeggiato, applaudito, se n’andò il '62 alla gran capitale. Altro incarico ebbe lo Zanuzzi nel '74 : ◀di▶ venire in Italia a provvedersi ◀di▶ una nuova prima attrice. E ci venne ◀di▶ fatti, e la sua scelta cadde su Teodora Ricci (V.), la moglie dell’istoriografo dei comici italiani. Interessantissima a tale proposito è la spropositata lettera ◀di▶ lei al suo compare Carlo Gozzi scritta da Verona il 22 luglio ◀di▶ quell’anno, e pubblicata da Cesare Musatti col titolo : Una lettera d’una comica ignorante (Feltre, 1900).
Il Campardon, a mostrare l’eccellenza del suo cuore, cita il fatto ch'egli allevò a sue spese una bimba, e la mise in grado ◀di▶ entrare nell’Accademia Reale ◀di▶ Musica, ov'esordì come ballerìna il 16 novembre '79, nel ballo del IV atto d’Ifigenia in Tauride ◀di▶ Gluck. Avendo il Giornale ◀di▶ Parigi, nel dar conto della rappresentazione, chiamata la fanciulla figlia ◀di▶ Zanuzzi, questi pubblicò una lettera, firmata Zanuzzi, Comico italiano ordinario del Re, nella quale dichiarava ch'ella non aveva con lui alcun vincolo ◀di▶ parentela, e si chiamava Maria, figlia dei coniugi Lescousier borghesi ◀di▶ Parigi. Appresa la triste lor condizione, egli si prese, nient’altro che per venire in loro ajuto, cura della bimba, che fu allevata, ancora in culla, sotto i suoi occhi ; e accortosi, coll’andar degli anni, della attitudini chiare alla danza, la fe'istruire dalla maggior celebrità ◀di▶ quell’arte.
Oltre ai documenti che riguardano l’accettazione ◀di▶ Zanuzzi in Compagnia a tre quarti ◀di▶ parte e a parte intiera, Campardon pubblica in data 2 febbrajo 1767 la querela ◀di▶ una portinaja contro ◀di▶ lui, certa Anna Angelica Guerrier, perchè, avendo risposto allo Zanuzzi che certa Joinville avea dormito in casa la sera precedente, mentre non era vero, s’ebbe da lui una sequèla d’ingiurie le più atroci e volgari, e l’iterata minaccia ◀di uno schiaffo, al cospetto della gente che s’era andata adunando.