Salsilli Antonio. Figlio del precedente e di▶ Marianna Gordini ◀di▶ Bazzano, non mai comica, nacque l’ 8 ◀di▶ ottobre 1840 a Belgiojoso, presso Pavia. Cominciò a recitar giovinetto, e talvolta anche in parti ◀di▶ brillante, ma veramente egli salì in rinomanza come suggeritore, che doventò casualmente a soli dieci anni, quando, una sera venuto a mancare il suggeritore della Compagnia, dovette sostituirlo lì per lì nella farsa La Muta per necessità.
Fu, dal '63 a oggi, nelle migliori compagnie, quali : Pieri Peracchi e A. Salvini, A. Monti e Marini, Majeroni e Sadowsky, Morelli, Morelli Marini e Ciotti, Morelli e Tessero, Pietriboni, Bellatti e Marini, Marini solo, La Nazionale, Vitaliani, Novelli. Fu anche capocomico, e condusse e diresse la Società ('92-'93) con Italia Vitaliani. Amministrò la Società Ferrati-Riccardini, e quella Biagi-Iggius. Quando era con Morelli (del '70) sposò Enrichetta Pirocca ◀di▶ Este, maestra del Collegio ov'era stata educata, e appassionata filodrammatica, che fu poi buona generica e seconda madre. Fra i tanti miracoli compiuti dal Salsilli nell’arte sua, va segnalato questo : ◀di▶ aver suggerito dell’ '84 in Compagnia Nazionale, un po' a memoria e un po' improvvisando, con poche parti principali in mano, il Cuore ed Arte ◀di▶ Leone Fortis, al Teatro Gerbino ◀di▶ Torino, essendo stato involato il manoscritto, nuova riduzione dell’autore, sul punto ◀di▶ alzarsi il sipario ; e Paolo Ferrari, direttore della Compagnia, ignaro della cosa, si meravigliò, venuto più tardi in teatro, della esattezza e rapidità ◀di▶ esecuzione.
Non dee far maraviglia che in queste pagine figuri un semplice suggeritore. Ma io non saprei immaginare un’opera che discorra ◀di▶ comici italiani, discompagnata dal nome ◀di▶ Antonio Salsilli, che fu sempre e tuttavia si serba ◀di▶ essi amico fortissimo e strenuo difensore ; che vagheggiò per essi radicali riforme atte a levarne alto lo spirito, a rialzarne il senso morale, a farne comprendere coi sacri doveri i non men sacri diritti. Ed egli cominciò col pagare ◀di▶ tasca, poichè al suo nuovo modo ◀di▶ amministrare e condurre una Compagnia sua, modo, che, se da'più fu giudicato una fisima, gli acquistò e afforzò l’amore delle imprese e degli scritturati, dovette forse in gran parte la sua rovina come capocomico. Nè questa dell’artista umanitario fu sua sola dote. Antonio Salsilli fu anche scrittore egregio ◀di▶ articoli e bozzetti ◀di▶ teatro, spesso col pseudonimo ◀di▶ Paron Toni, nella Gazzetta ◀di▶ Napoli, nella Rivista Subalpina, nel Corriere ◀di▶ Roma, nel Carro ◀di▶ Tespi ; autore ◀di▶ commedie, tra cui accolta con molto favore quella in un atto Cicero pro domo sua, e ◀di▶ monologhi, tra cui Il punto interrogativo, fatto celebre dall’arte meravigliosa ◀di▶ Claudio Leigheb, e divenuto poi la delizia ◀di▶ tutti i dilettanti maggiori e minori. Tradusse, ridusse, ammodernò una infinità ◀di▶ commedie dal francese, dall’inglese, dallo spagnolo, dal tedesco, fra cui Rabagas, Bebè, Le sorprese del divorzio, Fu Toupinel, L'ostacolo, Il docente a prova, ecc. Ora egli sta preparando la Storia del teatro contemporaneo, ◀di▶ cui è già a stampa la prefazione, e un Libro ◀di▶ memorie ; e io e quanti aman l’arte con me auguriamo all’egregio uomo ◀di▶ condurre a fine le due opere che saran certo dei più preziosi contributi alla storia della nostra scena ◀di prosa.