Locatelli Domenico, detto Trivellino in teatro, recitava mirabilmente le parti di▶ spiritoso intrigante, in costume ◀di▶ arlecchino senza la maschera. Dovè recarsi a Parigi verso il 1644, perchè il 9 gennaio dell’anno seguente fe'battezzare nella chiesa ◀di▶ Saint Germain-l’Auxerrois, un figlio per nome Carlo Francesco, ch'egli ebbe dalla moglie Luisa Gabrielli (comica anch'essa, sotto nome ◀di▶ Lucilla, che recitò molto applaudita nella Finta pazza ◀di▶ Giulio Strozzi), tenutogli a battesimo da Francesco ◀di▶ Bassompierre, maresciallo ◀di▶ Francia, e da Anna Dufay per conto dell’alta e potente principessa Carlotta-Mar- gherita ◀di▶ Montmorency, principessa ◀di▶ Condè. Non c’è male ! Domenico Locatelli era amato e stimato alla Corte, e il padre ◀di▶ Gueullette che lo sentì recitare, affermava essere stato valentissimo artista. Del '48 compose in francese l’argomento della commedia italiana, Rosaura Imperatrice ◀di▶ Costantinopoli, recitata poi al Petit Bourbon soltanto nel '58. Ma del '51 e '52 lo vediamo in Italia, come appare dalla supplica del 10 agosto 1651 da Verona, ◀di▶ cui s’è parlato al nome ◀di▶ Fiala Giuseppe Antonio ; e da queste lettere che riferisco inedite dall’Archivio ◀di▶ Modena, in cui troviamo anche notizia della moglie Gabbrielli :
Hieri mandai un piego per un Padre zoccolante a V. A. Ser.ma con le lettere dell’ordinario ◀di▶ venetia e ◀di▶ milano sono anciosissimo ◀di▶ sapere se V. A. S. le habbi hauute per mia quiete.
Triuellino hieri sotto la parola del S.r Co. Baiardi fu attacchato alla corda in Piazza, e poi fu rilasciato per il manchamento comesso l’altra sera, e recitò hiersera. Ottauio è ritirato nel Carmine e non se lasciato trouare, che ha timore ◀di▶ peggio, ma S. A. S. è addirato contro ◀di▶ lui, e piu d’ogn’altro un Nobile venetiano, che si trouaua in modena che haueua seguito lucilla moglie ◀di▶ Triuellino nella quale è fieramente inamorato, parti la mattina subito da modena questo Nobile cum mali pensieri uerso Ottauio, Che è quanto e sucesso sin’hora e ui sia ◀di▶ nouo, e faccio hum.ª et oseq.ma riuerenza a V. A. Ser.ma Modena li 3 febraio 1652.
Questa passata notte alle X hore mi sono comparse le lettere ◀di▶ V. A. S. e in conformità de suoi da me ambiti comandi ho recapitato subito la sua al S. Sassi ; quella della S. marchese Constanzo questa mattina.
Hiersera i comici nell’ultimo atto della comedia uenerono un pocho alle mani, cioè Triuelino e Ottauio dentro pero, e dicono che fosse Triuellino che dasse un pugno ad ottauio. che subito cio seguito Triuellino uenne fuori senza maschera e domandò perdonanza allo Ser.mo S. P.e che si trouaua alla comedia, sin hora non si è ueduto alcuna dimostratione ◀di▶ castigho, e si spera anchora che S. A. li perdoni.
Inuio a V. A. S. le annesse littere uenute ◀di▶ venetia e portate dall’ordinario ◀di▶ milano, Che sarà il fine col fargli hum.ª et osseq.ma riuerenza. Modena li 2 febraio 1652.
Tornò poi nel '53 a Parigi (vedi il brano ◀di▶ lettera del 16 agosto nella Muse historique ◀di▶ Loret, riferita al nome ◀di▶ Adami Beatrice), sposò il 9 giugno del '65 in seconde nozze e alla presenza ◀di▶ Cristoforo Contugi detto l’Orvietano, ◀di▶ Giuseppe Giaratoni, Pierot, e ◀di▶ altri, Maria ◀di▶ Creil vedova ◀di▶ Francesco de Houpy. Sotto questa data abbiamo un ordine ◀di▶ pagamento dal tesoro reale a Domenico Locatelli ◀di▶ lire 1200 per la sua pensione dell’anno stesso. Morì a cinquantotto anni il 26 aprile del '71 e fu sepolto il dì dopo nella chiesa del convento dei Grands-Augustins. Era nato dunque il '13, e andò in Francia la prima volta a trentadue anni. Robinet, continuatore della Muse historique ◀di▶ Loret, così annunzia la morte ◀di▶ Locatelli nella sua lettera del 2 maggio 71 :
La Parque souvent très-cruelle,(o justes cieux ! quelle nouvelle !)par un tour traître & fort vilain,nous vient d’enlever Trivelin,qui dedans la troupe italique,etoit un si charmant comique :elle a fait ce tour, par dépitcomme je crois, de maint repitqu’il falloit que la maricaude,qui ne veut pas que l’on la fraude,accordât, sans nul doute, à ceuxqui voyoient ce facétieux,lequel leur inspirant la joye,lui ravissoit ainsi sa proye.O vous, qu’il a fait vivre ainsi,daignez donc en lisant ceci,faire pour lui quelque prière,c’est le moins que vous puissiez faire.
Pel ritratto e costume ◀di Locatelli, V. Cantù Carlo.