Falconi Adelaide. Una delle più forti e delle più vere attrici italiane, se non forse la più vera, che illustrasser col ruolo di▶ madre e caratterista le scene ◀di▶ questi ultimi quarant’anni, nacque a Napoli da Raffaele Negri artista popolarissimo e da Rosalinda Cammarano, sorella ◀di▶ Salvatore, il ben noto librettista. La piccola Adelaide esordì a quattr’anni in Compagnia Fabbrichesi col Pitocchetto della Baviera. Ancor giovinetta passò a far qualche particina ◀di▶ amorosa in quella Domeniconi, diretta da Carlo Roti ; poi, sviluppatasi alquanto intellettualmente e fisicamente, entrò qual prima attrice giovine al Teatro La Fenice ◀di▶ Napoli in Compagnia ◀di▶ Tommaso Zampa, il Salvini della giacca, salendo a tal grido, che il De Lise, commediografo ◀di▶ buon nome, allora dettò per lei la Cieca ◀di▶ Sorrento, la Civetta punita, l’Orfanella ◀di▶ Parigi ed altro. Dalla Fenice passò prima attrice nella Compagnia del Padre, alla Partenope, col quale stette quattordici anni, rivaleggiando colla celebre Sadowski. Sposatasi del ’62 coll’attore generico Pietro Falconi, cominciò a’Fiorentini sotto Adamo Alberti e a fianco ◀di▶ Tommaso Salvini e Clementina Cazzola a vestir le parti ◀di▶ prima attrice madre ; sostituendo pur tuttavia con onore e per sei mesi in quelle ◀di▶ prima attrice la Cazzola stessa, ammalata. Dai Fiorentini passò al Fondo nella Compagnia ◀di▶ Achille Majeroni, poi, col marito (1880) in quella ◀di▶ Ciotti, Marchi, Lavaggi, quale madre e caratterista assoluta, nel qual ruolo, specialmente, assai poche le si accostarono, niuna la superò. Fu cinque anni con Bellotti-Bon, poi, in società, nell’America del Sud, poi con Francesco Pasta, col quale non potè compiere il triennio ◀di▶ contratto, perchè scritturata, mediante forte penale, nella Compagnia Nazionale ◀di▶ Roma per cinque anni.

Ancora : del ’76 recitò a Roma, con grande successo, la parte ◀di▶ Elisabetta al fianco ◀di▶ Adelaide Ristori, Stuarda ; e, ritiratasi dalle scene, vi ricomparve al Teatro Nuovo ◀di▶ Napoli, il 1º febbraio del ’97 : questo lo stato ◀di▶ servizio dell’incomparabile artista. Tra le parti ch’ella o veramente creò, o mirabilmente recitò oscurando chi la precedette, vanno annoverate quelle ◀di▶ Caterina nel Falconiere ◀di▶ Marenco, della protagonista nella Nonna scellerata ◀di▶ Torelli, ◀di▶ Madama Guichard nel Signor Alfonso ◀di▶ Dumas figlio, della Duchessa nei Mariti ◀di▶ Torelli, della Marchesa nei Danicheff ◀di▶ Dumas figlio, della Madre nel Marchese ◀di▶ Villemer ◀di▶ Giorgio Sand, della Palchetti nella Vita Nuova ◀di▶ Gherardi Del Testa, della Duchessa nel Mondo della noia ◀di▶ Pailleron, ◀di▶ Margherita nella Medicina ◀di▶ una ragazza ammalata ◀di▶ Ferrari.
Ho detto che Adelaide Falconi è stata forse la più vera delle attrici madri e caratteristiche della scena italiana. A dare una idea esatta del valore artistico ◀di▶ lei, e sopratutto del suo modo ◀di▶ recitare, basterebbe dire ch’ella fu un Cesare Dondini in gonnella. Com’era apparsa in su la scena, avea già fatto metà della parte con una figura delle più convenienti al personaggio, con una espressione del volto nobile e serena, con un sorriso incantevole, con uno sguardo affascinante in cui era tutta trasfusa la soavità dell’indole sua. L’altra metà faceva con una spontaneità siffatta ◀di▶ dizione da far strabiliare. Se all’Adelaide Falconi la triste sorte avesse risparmiato sciagure ineffabili, che la tolser dalle scene incurvata dal dolore, e non dagli anni, ella avrebbe potuto come Alamanno Morelli rimaner lunghissimi anni, vero specchio ◀di▶ verità, su la scena.
Oggi vive a Napoli, ov’è anche il figliuolo Arturo, brillante nella Compagnia stabile de’Fiorentini con Cesare Rossi e Andrea Maggi.
Di lei, donna, sposa e madre, ogni più enfatico elogio sarebbe poco. Non vi fu chi la conobbe che non restasse vinto dalla mitezza dell’anima sua. Tornata, come ho detto, al lume della ribalta il febbraio del ’97, al Teatro Nuovo, A. Boutet nel Don Marzio, tracciò un profilo della Falconi, dal quale io traggo le seguenti parole che ben descrivon la donna, com’io la conobbi.
Amata, ammirata, adorata ! Se come attrice è stata ammirata, Adelaide Falconi come donna è stata amata ed adorata perchè è stata una santa. Mai dimenticherò l’accento caldo, convinto, ◀di▶ reverenza, col quale una giovanissima e valorosa attrice, alla quale ◀di▶ Adelaide Falconi chiedevo, mi rispose tout-court : una santa ! L’acre polvere dei palcoscenici mai è giunta a posarsi, ad insudiciare l’anima buona e bella della illustre signora ; si che nel mondo pettegolo, maldicente, qualche volta infamante, che si agita tra le coulisses, il nome della Falconi è pronunziato come quello ◀di Maria Vergine Santissima ; ed in quel mondo pettegolo, come moglie, come madre, ella è semplicemente venerata.