TOMO III. LIBRO III
ADDIZIONE I*
Pastorali de’
Provenzali.
Si parla eziandio di alcune pastorali de’ Provenzali, che altro pure non furono se non che piccioli dialoghi, ne’ quali confabulava il poeta e qualche pastorella. Tale fu quella di Paulet e della sua pastorella, i quali entrano a parlare de gli affari politici, e delle vedute de’ gabinetti dell’Europa, e la pastorella specialmente favella dell’infante don Pietro d’Aragona e di Odoardo d’Inghilterra. Tale fu pure il dialogo di Gherardo Richier con una pastorella, la quale, benchè da lui trovata a caso, si mostra intesa degli amori di lui colla sua Bel-de-port 1.
ADDIZIONE II*
Correzione del▶ Tiraboschi sulle
sacre rappresentazioni ◀del▶ secolo XIII.
Con nostro singolare compiacimento abbiamo notato in seguito, che il fu
degno nostro amico, ornamento ed istorico della letteratura Italiana, il
cav. Tiraboschi, nelle sue Aggiunte al tomo IV
pag. 343 siesi mostrato egli stesso propenso a reputar drammatiche ed animate con parole le rappresentazioni sacre
◀del▶ secolo XIII
della Compagnia ◀del▶ Gonfalone
ed altre simili. E perchè l’autorità che ne reca, riduce all’evidenza il
nostro avviso, ne trascriv amo le parole. “A provarlo (egli dice)
si posson recare alcuni bei monumenti tratti dagli Statuti della
Compagnia de’ Battuti di Trevigi eretta nel 1261, e pubblicati dal
più volte lodato sig. conte canonico Avogadro (Memorie ◀del▶ b. Errico P. 1) perciocchè in essi si
legge che i canonici di quella chiesa doveano dare in
anno quolibet dicte Schole duos Clericos sufficientes pro Maria
& Angelo, & bene instructos ad canendum in festo fiendo
more solito in die Annunciationis”; e i Castaldi della
scuola eran tenuti providere dictis Clericis qui
fuerint pro Maria & Angelo de indumentis sibi emendis per
dictos Castaldiones; “e nelle parti della medesima scuola
si legge, cantores . . . habeant soldos X pro quolibet . . in die Annunciationis B.M.V., cum fiet
representatio.”
Varie rappresentazioni simili di questo regno di Napoli potremmo anche addurne in prova, se di più ne abbisognasse il nostro avviso. Diciamo non di meno di passaggio che in Lanciano una tragica sacra rappresentazione si è eseguita da tempo immemorabile la sera ◀del▶ Venerdì Santo ◀del▶ Mortorio di Gesù Cristo dopo una solenne e pomposa processione, che usciva dalla chiesa di San Filippo Neri, a spese de’ confratelli della Compagnia della Morte. Tal notturna processione e recita è durata sino al 1740, quando fu proibita.
ADDIZIONE III*
Osservazione ◀del▶ sig. Andres sul Mussato.
E Pure se il sig. ab. Andres, nel dire che nelle tragedie ◀del▶ Mussato vide Padova i primi saggi di tragedia, voleva pienamente far trionfare la verità e la buona fede, dovea alla parola Padova sostituire quest’altra, l’Europa; giacchè a’ que’ di in niun altro paese Europeo videsi una tragedia simile a quelle di Albertin Mussato.
ADDIZIONE IV*
Patria di Niccolò da
Correggio.
Essendo nato in Ferrara l’anno 1450, ove erasi recata Beatrice d’Este sua madre.
ADDIZIONE V**
Sull’autore ◀del▶ I atto della
Celestina.
V’Ha chi pone in dubbio, che il Cotta fosse l’autore ◀del▶ I atto della Celestina. Alcuno l’attribuisce a Giovanni de Mena. Lo stesso Ferdinando de Roxas che la terminò, dice nel prologo di non sapere ◀del▶ Cotta o ◀del▶ Mena chi avesse composto quell’atto I.