Boetti-Valvassura Teresa, piemontese, e non figlia d’arte, esordì come prima attrice e prima attrice giovine con Giovanni Emanuel al Teatro Rossini di Firenze, al fianco di Laura Bon. La ricordo nell’Amalia dei▶ Masnadieri di Schiller, gentile promessa di artista. Toltasi dall’Emanuel, recitò coi dilettanti, or vagando pei teatrini della capitale, ora per quelli ◀dei▶ paesi e città circostanti, come ad esempio Prato, ov’ella furoreggiava nelle Eleonore da Toledo, nelle Francesche, ecc., ecc. La Compagnia N.° 2 della Sadowski diretta da Luigi Monti, sentito, dopo una disastrosa quaresima a Livorno, il bisogno di una prima attrice giovine che alternasse le parti con la prima attrice, che era l’Adelina Marchi, scritturò la Boetti, la quale raggiunta la Compagnia a Napoli, esordì nella Verità di Torelli, ottenendovi il più spontaneo e clamoroso successo. A codesto punto comincia la vita artistica, propriamente detta, di Teresa Boetti. Fu due anni con Bellotti-Bon seconda donna, un anno a’ Fiorentini di Napoli colla Pezzana e con Emanuel. Fu tre anni con Zerri, uno con Pasta, cinque con Falconi, col quale andò in America, poi in Compagnia sociale con Ditta sua. Sposò un Valvassura di Faenza, e oggi vive, or nella casa del marito, or trapelando qualche compagnia, in attesa di miglior fortuna. Attrice di larghe promesse, da principio, di voce pieghevole e forte, di eletta educazione, di intuizione non comune e di non comune slancio artistico, passò la seconda metà della sua vita artistica in mezzo alle avversità di ogni specie, nonostante i successi ottenuti specialmente colla Teodora e la Tosca di Sardou, ch’eran divenute una particolarità tutta sua.

Bognioli…… Apparteneva dal 1758 alla Compagnia del Reggente, l’ultima compagnia italiana che si recasse a Parigi. Nel 1768 se ne allontanò, per rientrarvi poi nel ’76. Esordì la sera del 19 febbraio, e piacque a segno da esser subito nel numero ◀dei pensionarj della Comedia italiana. Morì il 27 dicembre del ’77.