Astolfi Giuseppe. Figlio di un suggeritore, lo vediamo per la prima volta nel 1820 generico della Compagnia Andolfatti ; generico nel 1827 della Compagnia di Romualdo Mascherpa, di cui era primo attore Luigi Domeniconi ; servitore giocoso (sic) nel 1836 della Compagnia di Luigi Taddei ; poi caratterista e promiscuo, e capocomico in società colla Sadowski nel 1853-54. Pel ’54-’55 egli formò due Compagnie, addette principalmente al Teatro Re di Milano, ove dovean recitare ogni anno ciascuna per due stagioni. Di una Compagnia eran prime parti : l’Astolfi stesso, caratterista e promiscuo, la Giuseppina Casali, prima attrice, in surrogazione della Santoni, che per dissensi col capocomico abbandonò la Compagnia a metà dell’anno (Cfr. Salvini, Ricordi, aneddoti, ecc. Milano, Dumolard, 1895), Tommaso Salvini, primo attore, Teodoro Raimondi, primo amoroso, Gaspare Pieri, brillante, Giulietta Casamurata, servetta ; dell’altra eran prime parti : Clementina Cazzola, prima attrice, Ernesto Rossi, primo attore, Gaetano Vestri, caratterista e promiscuo, Luigi Bellotti-Bon, brillante, Giacomo Glech, generico dignitoso, Daria Cutini-Mancini, servetta ; il fiore, in somma, degli artisti del tempo. La famiglia Astolfi ha dato▶ oltre alla Carolina di cui discorriamo più sotto, una Maria, la figlia, che trovavasi nel ’20 col padre in Compagnia Andolfatti, scritturata per le parti ingenue, la quale, a detta del Giornaletto ragionato teatrale di Venezia, dava già belle speranze di sè ; e varj altri artisti di poco o niun conto, di cui, sfogliando gli antichi elenchi e gli antichi diarj non ci fu ◀dato trovar cenni di sorta. Abbiamo la Marianna Astolfi, moglie di Giuseppe e generica il ’20 nella stessa Compagnia dell’Andolfatti ; la Giuseppina nel ’36 in Compagnia Taddei, e la Giulietta nel ’56-’57, in Compagnia Lottini e Mazzola, detta Carlo Goldoni. Un Luigi Astolfi, generico, si trovava nell’ ’86-’89 in Compagnia Pretolani e Portonova.
Scoppiato il colera a Bologna, Giuseppe Astolfi, spaventato, fuggì per recarsi alla nuova piazza : ma fermatosi a Pistoja per passarvi la notte, fu colpito dal morbo, e in breve ora cessò di vivere, compiuti appena i sessant’ anni.