Boccomini-Lavaggi Giuseppina, figlia del precedente e moglie di Gaspare Lavaggi. Educata nel Collegio delle Rosine a Torino, dove nacque, ne uscì a quattordici anni per abbracciar l’arte dei parenti. Esordì a’Fiorentini di Napoli qual seconda amorosa nella Compagnia di Adamo Alberti, passando poi di sbalzo, dopo soli due anni di noviziato, in quella di Gaspare Lavaggi e Antonio Zerri, qual prima attrice assoluta. A sedici anni dunque ella si trovò a interpretare, e ne’teatri di maggior grido, la Messalina, la Signora dalle▶ Camelie, il Trionfo d’amore, la Giuditta, la Pia de’ Tolomei, ecc. ecc. Alla mancanza di quelle finezze di esecuzione e profondità d’interpretazione, che non vengon fuorchè dallo studio e dall’esercizio, mancanza inevitabile della verde età, suppliva la rara esuberanza dello slancio. Forse quella esuberanza, a cui fu prodigo il pubblico di tanto favore, serbandosi tuttavia elemento primo dell’attrice, nocque poi alla formazione compiuta dell’artista. Intanto, come una delle più forti promesse, la Boccomini-Lavaggi percorreva trionfalmente le scene, sostituendo in Compagnia di Alamanno Morelli l’ Adelaide Tessero, decoro alto del nostro teatro. Ammalatosi gravemente il marito, ella dovette abbandonar di punto in bianco la Compagnia, e restar fuor dell’arte un anno, per tornarvi poi coll’antico amore e coll’antico favore, vuoi scritturata da Luigi Monti, vuoi da Francesco Pasta, col quale ultimo andò a sostituir di bel nuovo la Tessero, gravemente ammalata, poi la Giagnoni, morta d’improvviso.
Oggi, ancor giovine, vive col marito in Livorno, ritirata ◀dalle scene, lieta di potere di quando in quando offrir l’opera sua d’artista in pro di qualche sciagura.