(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. -25
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. -25

Lidia detta Da Bagnacavallo. Attrice famosa, intorno alla quale e antichi e moderni hanno fatto il più fitto bujo che si possa dire. Trascrivo le parole del Garzoni :

non lascio da parte quella Lidia gentile della patria mia, che con si politi discorsi, e con si bella grazia, piangendo un di per Adriano, lasciò in un mar di pene l’affannato core di quel poeta, che perso nel suo amore, le mandò quel Sonetto, che comincia,

Lidia mia, il di, che d’ Adrian per sorte
ti strinse amor con mille nodi l’alma,
io vidi il mar, che fu per lui si in calma,
a me turbato minacciar la morte.

Che dopo le ricerche di Fr. Bartoli col dato di una intera quartina non si sia ancora trovato questo intero sonetto, mi pare un po'strano : e oserei supporre esser opera inedita dello stesso buon concittadino Garzoni. Ma di lui, o del Sommi, come suppone il D'Ancona, non monta. Che la Lidia fosse una donnina allegra, credo si possa affermare, richiamandoci alla memoria quei versi di Bartolommeo Rossi, veronese, comico confidente, il quale nella sua Fiammella (Parigi, Abell’ Angeliero, 1584) fa dire nell’atto III, scena VI, a Bergamino :

Ho vist la Lidia, ma quel so marit
mai non l’ho vist, ma pens che 'l sia andat
dentr'el Zodiaco, per formar quel segn
che scomenza l’invern……

Intanto dunque la Lidia, giacchè d’altre Lidie di quell’epoca non è pervenuta a noi notizia, aveva marito.

Quanto all’essere stata l’amante del Valerini, prima o dopo la Vincenza Armani, vediamo : l’Armani era morta nel 1569, e il Valerini pubblicò l’orazione funebre nel '70. Nel '71 i Gelosi andarono in Francia con Orazio, Adriano, e Lidia ; e Fr. Bartoli dice che la Lidia da Bagnacavallo fioriva nel '75 circa. A me parrebbe dunque molto più logica la deduzione che il Valerini dopo la perdita dell’Armani, traesse conforto dalle grazie della Lidia da Bagnacavallo.

Forse Lidia era già in Compagnia, quando viveva l’Armani ? Il Rossi nella pastorale citata fa dire a Bergamino che

La Signora Vincenza i so cavai
de bianc son trasmutad tutt in carbon.

I so cavai ?… I so cavei ?… I capelli della Vincenza tinti ?… Avea i capei lunghi di finissim’oro, dice il Valerini. O eran questi del Rossi comici non a noi pervenuti ? Eppure l’unione di questi tre nomi, Vincenza, Lidia, Orazio, potevan benissimo essere insieme a quell’epoca : Orazio era il Rossi stesso, autore della Fiammella. E se Lidia era nella Compagnia con la Vincenza, forse dovette ella entrare un po', per dispetto, invidia, e gelosia, nell’attossicamento dell’Armani ? Forse la Lidia è nome di guerra preso dopo la morte dell’Armani, la quale sappiamo chiamarsi così appunto nelle commedie ? Naturalmente il Garzoni allora avrebbe parlato di lei, morta l’Armani, poichè, rimpiazzatala nel ruolo di prima donna in commedia, ebbe modo soltanto allora, sotto il nome di Lidia, di spiegare i suoi forti talenti artistici : assai diversi, veramente, da quelli dell’Armani, se stiamo ai due ritratti di virilità e di maestà nell’una, del Valerini, di gentilezza e di grazia nell’altra, del Garzoni. Ma chi si nascondeva sotto questo nome di Lidia ?… Nessuna risposta.