Garavini-Luciani Margherita, bolognese, moglie del precedente. Di lei dice Gio. Batta. Andreini nella citata Ferza a pag. 38 :
Non men del consorte fu onestissima e divotissima la signora Margherita Garavini Luciani bolognese sua moglie amata, ed a me carissima Compagna ; poichè inoltre d’aver educati così bene il signor Carlo Amadeo, e la signora Caterina ambi suoi figliuoli onoratissimi, l’uno facendo mirabil profitto nella virtù mantenendolo ad ognora sotto le vera norma delle buone dottrine de’Reverendi Padri Gesuiti ; e l’altra posta avendo Religiosa nel Monasterio di Migliarino, disinamoratasi delle commedie, innamoratissima di così cari figli, data tutta alle divozioni eguali a quelle del Consorte, quanto virtuosa visse, altrettanto divota morì.
« A me carissima compagna. » È dunque un errore del padre Ottonelli, o del devoto padre spirituale, quel nome d’Isabella, che si riferisce a fatti accaduti vent’anni addietro, o forse la Garavini, prima di Flavia fu chiamata Isabella in commedia ? Ma se Flavia, come non è a dubitare, fu veramente la Luciani, non pare davvero, a chi scorra le lettere del Martinelli, il più bel tipo di rassegnazione femminile. Avanti di andare in Francia, quante indecisioni e pretensioni, e disperazioni per quelle benedette prime parti che dovean fare una settimana per una, lei e l’Andreini. Avea un bello scrivere e raccomandarsi la Regina di Francia al Duca di Mantova ! Florinda e Flavia apparivan sempre meno accostabili, e più per cagion di questa che di quella. In fatti al Cardinal Gonzaga il Martinelli scriveva : …. però sarete contento di cominciare a disporre la signora Flavia, a ciò la venga a questo servicio, et se lei si scusasse con dire che gli è malsana, ditegli che li farete dare delle medicine soave, chè la guarirà, et se lei dicesse che non li piace le medicine per esser dolce, ditegli che glie ne darete di brusche, essendo che a lei gli piace più il brusco che il dolce.
Quell’ a me carissima compagna fu dunque generosità per la morta ?
E si riferirebbe per avventura a lei quel passo nella lettera di Drusiano Martinelli, a un capitano del Duca : « Gaspero Imperiale, pavese, è qui in Milano risoluto di tagliare il volto ad Angelica per comisione di Malgarita comica…. » ?
Dall’Archivio di Modena, traggo la lettera seguente scritta a quel Seren.mo Duca da Firenze il 19 maggio 1625 :
La Flauia comica, in uirtù della richiesta di Vostra Altezza uien consolata dalle mie seren.me Tutrici et da me, che possa venire, con la sua Compagnia à recitare in Siena come ha desiderato. Assicurisi l’ Altezza Vostra ch’io le uorrei poter mostrar con gli effetti in cose di sustanza la stima che tutta questa Casa fa delle sue intercessioni.
Et le bacio le mani.
Di Vostra Altezza
Aff.mo parente et seruitore
Il Gran Duca di Toscana.
Di questa Flavia non si hanno indizi di sorta. Forse una che assunse il nome teatrale della Luciani dopo la sua morte ; giacchè, se bene la data della morte della Garavini non sappiam precisare, è indubbiamente erronea la notizia del Bartoli che la fa sopravvivere al marito.