Parisi Luigi. Comico rinomato dei tempi di Francesco Bartoli (1781), che sosteneva il ridicolo personaggio di Don Fastidio De Fastidiis con grande successo, specialmente nelle Avventure di Donna Irene o La sepolta viva, di Francesco Cerlone. Recitava anche in parti serie, ma con poco buon successo, essendo egli troppo noto come buffone. Lo dice il Bartoli uomo onorato, e ottimo marito.
Parisi Alessandra. Moglie del precedente, nota in arte col diminutivo di Sandrina, nacque a Torino da parenti napoletani, e fu accolta giovanissima, insieme al marito, in Compagnia di Pietro Ferrari. « Ella è — scrive Fr. Bartoli — d’una figura assai gentile, di sembianze geniali, e gli occhi suoi sono due vivi specchi in cui▶ sulla scena conosconsi chiaramente gli affetti interni dell’animo, spiegando con essi valorosamente a meraviglia e il duolo e il gaudio e l’amore e lo sdegno. Ella è molto vivace, ed è inclinata a que' caratteri dimostranti tenerezza ed umiliazione, o abbattimento di forze con rammarico, ed afflittivi, appassionati contrasti. » E più oltre : « Merita questa attrice le più sincere lodi pel suo valor teatrale, e più per i di lei irreprensibili costumi, spiegando a sua gloria il candido vessillo d’una incorrotta onestà. » La brutta commedia del Cerlone, Le avventure di Donna Irene, sollevava, rappresentata da lei, all’entusiasmo. Nel carnovale del 1781 recitando a Bologna in Compagnia Menichelli, ebbe la destra gravemente ferita nell’atto di dividere i duellanti, e ne restò imperfetta nell’articolazione. Il triste caso fu celebrato dal Bartoli col seguente
SONETTO
Deh, se a turbar di bella donna il coreimpugnaste l’acciaro arditi amanti,e perchè fia che uno di voi si vantidi ferirla, e recarle aspro dolore ?Bell’ impresa ell’è questa, e bel valoreegli è oltraggiar chi sol si strugge in pianti ?Scorni saran per voi, non saran vanti,e puniravvi il tribunal d’Amore.Donna di sì gentili illustri pregida voi s’oltraggia, e dite poi d’amarla,se a una man le imprimete e doglie e sfregi ?Itene ; in biasmo vostro il Mondo parla ;ma di lei, e de'suoi costumi egregilode risuona, e ognun brama onorarla.
Parrini Luigi. Pisano, fu attore assai reputato nei primi del secolo, per le parti della tragedia alfieriana, tra ◀cui▶ va particolarmente citata quella del Filippo, nella quale fu ottimo. Passò in seguito al ruolo di caratterista, e si fece sempre notare per una singolare nobiltà, anche ne'personaggi più ridicoli. Ebbe il '25 compagnia in società con Filippo Zinelli, padre nobile, la di ◀cui moglie Sofia Eloisa n’ era la prima attrice, e certo Pietro Simoni il primo attore. Ad avere un’idea del repertorio della compagnia, a codest’ epoca, basti sapere che il caratterista fece a S. Sepolcro la sera del 12 agosto la sua Benefiziata col Viaggio dei Pianeti, ossia Giove e Mercurio in Tianèa, azione allegorica spettacolosa, con promessa in un manifesto reboante, di mutamenti di scena a vista prodigiosi, di macchinismi non più veduti, ecc. Ma lo spettacolo, che fruttò ventiquattro colonnati, fu giudicato dal cronistorico anonimo di quella stagione, infame.
Il Parrini morì nel '32.