Calabresi Oreste. Attore di molti pregi per le parti di caratterista. Non figlio di comici, nacque a Macerata il 7 maggio del 1857, ma dovette, per rovesci di fortuna, recarsi ancor giovinetto colla famiglia a Roma, dove, dominato dall’amore dell’arte, entrò nella filodrammatica Pietro Cossa, della quale era direttore Eugenio Gerbino, piemontese, un de’ migliori e più vecchi dilettanti. Esordì come primo attore e amoroso con▶ lo stenterello Mori a Pitigliano. Passò, dopo un anno, ◀con▶ Regoli e Cappelli, poi ◀con▶ Cuneo e Villa, assumendo il ruolo di generico primario, che serbò successivamente nelle Compagnie Lollio, Alessandro Salvini, e Serafini, recitando in quest’ultima a fianco di Ernesto Rossi e Tommaso Salvini, recatisi in vario tempo a trapelar la Compagnia. Scritturato A. Vestri in Compagnia Nazionale, andò il Calabresi a sostituirlo ◀con▶ Vitaliani ; morto il Vestri, lo sostituì ◀con▶ la Marini, ◀con▶ cui restò cinque anni, e ◀con▶ cui si recò in compagnia di Francesco Garzes, dopo la tragica fine del quale andò socio e scritturato ◀con Paladini e Zampieri, che abbandonerà la quaresima del ’97, scritturato pel nuovo triennio in Compagnia di Claudio Leigheb e Virginia Reiter. Alla splendida figura il Calabresi accoppia una intuizione artistica non comune e una volontà ferrea. Nato per le parti comiche egli si trova col novissimo repertorio ne’ suoi panni, e festeggiato da ogni specie di pubblico per la vena di comicità spontanea, congiunta sempre a una ricca sobrietà.
