Costantini Pietro, detto el Putin, a cagione della sua piccola statura, era figlio di un suggeritore non maggiore di lui nella persona. Era tiranno il 1827 della Compagnia di Romualdo Mascherpa colla moglie Maria amorosa, e vi stette fino alla quaresima del ’35. In quella compagnia▶, sotto gli ammaestramenti di Luigi Domeniconi che vi recitava le parti di primo attore, cominciò a salire in gran fama il carnevale del ’27 al Cocomero di Firenze per la creazione del personaggio di Loredano nel Foscarini del Niccolini. Tra le parti in cui poscia maggiormente emerse vanno annoverate quelle di Lusignano nella Zaira, di Gomez nel Filippo, di Abner nel Saul, di Guido nella Francesca da Rimini, di Egisto nell’ Oreste e altre moltissime. Egli era giunto a tal perfezione di copia del suo maestro, che chiudendo gli occhi si poteva scambiar l’uno con l’altro. Uscito dalla ◀compagnia, ne formò una in società con Angiolo Gattinelli, scritturandovi il Taddei, col nome e colla direzione del quale potè passar tra quelle di prim’ordine. In esse egli aveva seco la moglie caratterista e madre nobile e due figlie, Luigia e Virginia ; l’una per le parti di giovinetta, l’altra per quelle ingenue. Apparve ancora nel ’63 al Teatro Re di Milano ; poi, venuto vecchio, e ormai vedovo da qualche tempo, con le due figlie ancor giovani, ebbe la fortuna di essere ricoverato da un’agiata famiglia milanese, in seno alla quale morì in tardissima età.
(1897)
I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia
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