(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — 1636, ai 5 di giugno. » p. 603
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — 1636, ai 5 di giugno. » p. 603

Trenta Lucilla. Attrice magnifica di bellezza, fiorì la prima metà del secolo xvii col nome di Rosalba, e abbiamo su di lei il seguente aneddoto, che riferisco intero dal Paglicci (Il Teatro a Milano nel secolo xvii ) :

Nella primavera del 1636, un certo Niccolò Ala, sergente maggiore della milizia di Cremona, e che era perciò incaricato di custodire l’ordine morale e difendere la città da ogni inconveniente, fu preso in siffatto modo dall’ amore di lei, che in un eccesso di gelosia le sparò contro una terzetta da ruota.

Era Lucilla, conosciuta anche sotto il nome di Rosalba, restata lungi dal marito, che seguiva la sua compagnia ; e sotto pretesto di penitenza erasi ritirata in una casa presso le Maddalene, ove però di nascosto riceveva visite, doni e cibi dal bel sergente, che la stimolava a lasciar per lui il buon comico marito. Appena infatti fu questi lungi dalla città, Lucilla, partitasi dalle Maddalene, si uni a far vita comune col Niccolò, ma non mantenendosi del tutto fedele neppure a costui, provocò la scena di gelosia della quale abbiam fatto parola, e che fini con un colpo d’arme da fuoco, senza però grave suo danno.

E qui incomincia lo strano, anzi il vero caratteristico segno del tempo.

Il Podestà di Cremona, fattone regolare processo, lo condannò, ma quando volle applicare la pena dovuta, la scena si cangiò ad un tratto.

Il sergente in forza della propria patente militare e perchè così richiedeva il benefisio e il servisio di Sua Maestà, si credette autorizzato a portar le terzette e richiese in grazia al Governatore che il Podestà di Cremona desistesse durando il servizio di dare alcuna molestia al supplicante il quale con ogni accurata diligenza invigila alla cura e difesa della città. Che razza di vigilanza e di cura avesse delle cittadine questo strano funzionario, lo abbiamo visto ; ma quello che ci ha fatto vera sorpresa, si è che il Governatore gli dette ragione, e ne scrisse al Podestà in questi termini :

« Stando l’occupazione personale del supplicante, il Podestà di Cremona li proceda nella causa fra tre mesi.

« Platonus. »

Nè essendo bastata questa dilazione a Niccolò Ala, il termine ne fu ancora prorogato per altri due mesi. Se qui finissero le proroghe non saprei, so però che dell’affare non si parlò più ; e forse tutto finì colla vittoria finale del bravo sergente, difensore della città di Cremona.

Il Paglicci propenderebbe a credere che la Lucilla costante di Silvio Fiorillo, rappresentata a Milano il 1632 dai Comici Accesi, fosse scritta per la Trenta, e da lei rappresentata.